VERSO IL 4 MAGGIO

Ripartenza, intesa Conte-governatori: resta il blocco dei trasporti extraregionali  | Ma slitta il cdm sullo scostamento del Deficit

Nella fase 2 i primi cittadini delle grandi città chiedono deroghe sulle procedure per far ripartire l'economia

© Ansa

"Le Regioni hanno convenuto sulla opportunità di avere delle linee guida nazionali in modo da gestire in modo coordinato questa ripresa". Lo affermano fonti di Palazzo Chigi sulla riunione della cabina di regia tra Conte, i ministri Boccia e Speranza e le delegazioni delle Regioni, dei Comuni e delle Province. Tra i punti di intesa c'è la proroga del blocco "della mobilità extraregionale".
 

"Si sta lavorando a un programma nazionale che possa consentire una ripresa delle attività produttive in condizioni di sicurezza" e "le Regioni hanno convenuto sulla opportunità di avere delle linee guida nazionali in modo da gestire in modo coordinato e uniforme questa ripresa". E' quanto sottolineano fonti di Palazzo Chigi dopo la video conferenza tra premier Giuseppe Conte, governatori, Comuni e Province.
 

Raggi: "Ai sindaci più poteri modello Genova" - Poteri ai sindaci su "modello Genova" per avere nella Fase 2 deroghe sulle procedure di gara, quindi meno burocrazia e più rapidità nel riaprire cantieri, ma anche linee guida precise per quanto riguarda i trasporti per affrontare, al momento della riapertura, l'aumento improvviso di mobilità privata. Questi, secondo quanto si apprende, alcuni dei temi portati dalla Sindaca di Roma Virginia Raggi alla riunione con Giuseppe Conte e gli enti locali.

I dati, sull'andamento dei contagi, fanno ben sperare e si conta di avere una curva quasi a zero già dalla terza settimana di maggio, per questo il team di studiosi sembra più cauto, mentre la task force di Colao vorrebbe accelerare dando ossigeno alle aziende, rendendo quindi più fattiva la rinascita. L'obiettivo è quindi quello di evitare il cortocircuito, mentre le pressioni delle regioni resta incessante.

Il governatore del Veneto Luca Zaia, addirittura ipotizza un anticipo già nei prossimi giorni. Proposta che l'esecutivo bolla come irricevibile. E se dalla Toscana, il presidente Rossi, propone la riapertura delle ditte più votate all'export (circa tremila imprese con oltre il 25% di fatturato realizzato sui mercati internazionali), Attilio Fontana, preme per abbandonare il metodo per codici Ateco, in favore di un ragionamento per filiere produttive a cerchi concentrici.

Oltre a cantieri edili, pubblici e privati, in vista del prossimo 4 maggio, la Lombardia sta valutando di proporre al governo il via libera anche al tessile, alla moda, alla fabbricazione di autoveicoli. Il tutto dovrà avvenire, ovviamente, nel rispetto delle disposizioni sanitarie e a tutela della salute dei cittadini. E' la premessa. Insomma bisogna andarci con i piedi di piombo e le Regioni alla fine si piegano sulla opportunità di avere delle linee guida nazionali in modo da gestire in modo coordinato e uniforme questa ripresa delle attività economiche.

Slitta ancora il cdm sul Deficit, spunta il bonus figli - Nel frattempo si allungano di un paio di giorni i tempi per l'approvazione da parte del consiglio dei ministri dello scostamento di bilancio, da presentare in Parlamento prima del nuovo decreto aprile. Il cdm non si terrà lunedì ma mercoledì, per poter esaminare contemporaneamente tutto il quadro macroeconomico contenuto nel Def, il Documento di programmazione che porterà le stime sulla caduta (inevitabile) del Pil, sull'aumento del deficit e sulla conseguente impennata anche del debito pubblico, previsto dal Fondo monetario superiore al 155%.

Conte aveva promesso il decreto per Pasqua - Il rinvio, per quanto di soli due giorni, farà slittare di qualche giorno anche il decreto con le misure di sostegno alla sanità, alle imprese e alle famiglie, prevedibile a questo punto per la fine del mese. Per il provvedimento si era parlato inizialmente di tempi più rapidi, Pasqua o metà aprile, ma negli ultimi giorni il premier, Giuseppe Conte, aveva già pronosticato un allungamento in avanti che ora crea 'sconcerto' tra i seguaci di Matteo Salvini. Sulle misure si sta ancora ragionando, anche in base alle risorse a disposizione, e tra le ultime ipotesi al ministero della Famiglia si sta studiando un "bonus figli" probabilmente una tantum.

Naspi e Cig verso proroga - Di certo ci sarà il prolungamento di cig e Naspi, con un costo che potrebbe essere ben superiore al Cura Italia, di almeno 15 miliardi. Il reddito di emergenza, che dovrebbe affiancare il reddito di cittadinanza, dovrebbe assorbire nelle intenzioni di Nunzia Catalfo, circa 3 miliardi, ma la cifra potrebbe alla fine dei conti essere inferiore. Per la garanzia alla liquidità delle imprese lo stanziamento sarà complessivamente di circa 30 miliardi di euro tra Fondo di garanzia per le Pmi e Sace, mentre l'aumento del bonus autonomi da 600 a 800 euro farà lievitare i 3 miliardi di marzo, a meno che non si opti per interventi più selettivi. Al momento l'Inps
ne ha già liquidati 3,1 milioni, con 500mila ancora in fase di istruttoria.