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Lisbona de La Casa di Carta è guarita: ha sconfitto il Covid-19, ma accusa il Governo spagnolo

Dopo un mese, l’attrice sta bene e avverte: “Mi ha cambiata molto”

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Itziar Ituño, la celebre Lisbona de "La Casa di Carta", è guarita dal coronavirus. Dopo che l’attrice era risultata positiva al virus lo scorso marzo annunciandolo sui social, ora in un’intervista radiofonica comunica che finalmente sta bene e ha sconfitto il covid-19. Aveva avuto i primi sintomi sul set della serie “Alardea”, dove era impegnata nei Paesi Baschi. Dopo il tampone si era messa in quarantena.

In un’intervista a Radio Ciudad, a un mese di distanza, l’attrice ha raccontato di aver contratto il virus in forma lieve, ma ha anche criticato la gestione dell’emergenza da parte del governo spagnolo. Per diverse settimane ha convissuto con sintomi disparati che l’hanno costretta a fermarsi e a pensare.


“Ho passato un brutto periodo e il mio compagno ha trascorso 8 giorni in ospedale – ha detto l’attrice - Non è solo un’influenza, dà sintomi molto rari, ti fa sentire cose strane. Inizi con una tosse un po’ banale, e il giorno dopo ti svegli con la febbre. Perdi l’olfatto da un giorno all’altro, non senti l’odore o il sapore di nulla. A livello personale mi ha cambiato molto. Questo virus ti costringe a rallentare, ad ascoltare molto il tuo corpo, ad osservarti, a capire bene cosa mangiare. Mentre sono stata malata ho cercato di cambiare me stessa. Nella mia città ci sono stati molti morti, ho conoscenti i cui parenti non ne sono usciti, ed è stato molto difficile non poter dire addio o fare una sepoltura decente. Mi ha toccato abbastanza da vicino. A livello globale, bisogna imparare la lezione che il pianeta ci sta dando: spero che questo cambierà molte cose e che le persone avranno priorità più chiare, come avere un buon sistema sanitario”.

Ora che sta bene, si sente fortunata, ma vuole anche condividere una dura critica nei confronti del governo spagnolo: “Questa non è un’influenza comune e le misure sono arrivate tardi. Non è stata presa sul serio. Qui le persone sono state costrette ad andare a lavorare quando in Italia c’erano già abbastanza morti. Non mi sembra accettabile che per mantenere l’economia la gente venga gettata nella fossa dei leoni. Ci hanno mentito e la situazione reale ci è stata nascosta in modo che il panico non si diffondesse, ma questo vuol dire trattare la popolazione come bambini. Quando le persone pensano che dia i sintomi dell’influenza e che colpisca solo le persone anziane, si rilassano, ma non è così. Questa è un’altra delle grandi cose che ci hanno nascosto. Ci sono molte persone tra i 40 e i 50 anni in un ospedale attaccate al respiratore. Colpisce non solo il sistema respiratorio, ma anche neurologico. È davvero spaventoso. Avrebbero dovuto dirci tutto questo”.

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