Coronavirus, Oms lancia l'allarme per l'Africa: "In una settimana +60% di morti" | Oltre 150mila vittime nel mondo
Negli Usa oltre 33mila vittime, ma Trump pensa a un piano per riaprire. La Cina rivede il bilancio dell'emergenza, il numero delle vittime a Wuhan cresce del 50%. Berlino: "Situazione sotto controllo"
Ha superato quota 150mila il bilancio dei morti provocati dal coronavirus a livello mondiale: è quanto emerge dall'ultimo conteggio dell'agenzia Afp. A preoccupare è la situazione in Africa. "Nell'ultima settimana i casi confermati sono aumentati del 51% e le morti del 60%", ma in mancanza di kit per i test "è verosimile che i numeri siano più alti", ha detto il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Per la Banca mondiale e il Fmi, l'Africa ha ancora bisogno di 44 miliardi di dollari per combattere la pandemia. Ghebreyesus ha spiegato che "con il supporto dell'Oms, la maggior parte dei paesi nel continente ha ora la capacità di testare Covid-19, ma ci sono ancora lacune significative nell'accesso ai kit di test. Stiamo collaborando con i partner per colmare queste lacune e aiutare i paesi a trovare il virus".
La situazione resta complessa anche negli Usa Nel giorno in cui il presidente Donald Trump annuncia le "linee guida" per la riapertura, il Covid-19 uccide 4.591 americani. Un nuovo picco, che supera quasi del doppio quello precedente di 2.569 morti. In totale, i contagi negli Usa hanno superato quota 670mila, il dato più alto al mondo, secondo la Johns Hopkins University, e i morti sono quasi 33.300.
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In Europa la Germania vede la luce e il governo parla di "situazione sotto controllo". L'aumento dei casi infatti è passato da esponenziale a lineare e il tasso di contagiosità, il cosiddetto Ro, è calato da 1 a 0,7. Ciò significa che ogni infetto di Covid-19 contagia in media meno di una persona. E' il segnale che la pandemia ha subito un consistente arresto e che, secondo le parole della stessa cancelliera Angela Merkel, il governo utilizzerà "per valutare le prossime azioni sul lockdown e il suo eventuale allentamento". Un risultato che, secondo gli esperti, è stato raggiunto grazie all'alto numero di test effettuato: circa 1,7 milioni che diventeranno, se necessario, 700mila a settimana.
E' allarme invece nel Regno Unito, dove i decessi continuano ad aumentare con picchi elevati. Nelle ultime 24 ore il Paese ha registrato 847 morti. Il totale di decessi è salito a quota 14.576 e i casi positivi a 108.692. Secondo Anthony Costello, direttore dell'Istitito per la salute globale dello University College London, il Paese "potrebbe arrivare a contare 40mila morti", e potrebbe finire per avere il più alto tasso di vittime per Covid-19 in Europa, a causa degli "errori di sistema". Anche in Spagna, nei giorni in cui il Paese prova a ripartire, con una parziale riapertura delle imprese, il numero dei decessi e dei contagi è tornato a crescere: nelle ultime 24 ore sono morte 585 persone, per un totale di 19.500 dall'inizio della pandemia, e i contagi sono saliti del 3%.
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La Cina, intanto, rivede il bilancio ufficiale delle vittime del coronavirus. A Wuhan, l'epicentro della crisi, sono quasi 1.300 i decessi che finora non erano stati conteggiati. Il totale cresce del 50% e arriva a 3.869. I contagi sono stati invece portati a 50.333, mentre a livello nazionale i morti sono 4.632 e i contagi oltre 83mila. La variazione deriva da una più attenta analisi dei caotici primi giorni di epidemia, hanno affermato le autorità, mentre il mondo guarda con scetticismo ai dati di Pechino.
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