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Vergini Britanniche, le meravigliose isole dei pirati

Louis Stevenson si ispirò a questo arcipelago per scrivere L’Isola del Tesoro

Caraibi: Isole Vergini Britanniche vero paradiso per i sub

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Louis Stevenson si ispirò a questo arcipelago per scrivere "L’Isola del Tesoro", uno dei libri più letti della storia

L’arcipelago delle Isole Vergini Britanniche è un paradiso che custodisce tantissimi tesori che svelati conquistano i viaggiatori. E se le straordinarie spiagge bianche, i verdi parchi naturali che ricoprono le isole e le mille sfumature del Mar dei Caraibi incantano a prima vista, i segreti più straordinari sono celati sotto la superficie del mare. 

Il mare intorno alle isole riserva meraviglie uniche al mondo: innumerevoli barriere coralline, imponenti pinnacoli di corallo, grotte sottomarine, canyon e relitti affondati, per un totale di oltre 75 spettacolari siti per immersioni per diver di ogni livello.

Norman Island - Tra gli oltre 60 isole e isolotti delle BVI, Norman Island, all’estremità sud dell’arcipelago, è da sempre nota per le sue grotte: si narra infatti che lo scrittore Robert Louis Stevenson abbia tratto ispirazione per il suo celebre romanzo “L’isola del tesoro” proprio da Norman Island, che nei secoli hanno offerto ancoraggio sicuro a bande di pirati grazie ai numerosi anfratti. Qui si trova ad esempio la Santa Monica Rock, sito di diving che va dai 6 ai 30 metri di profondità ed è costituito da una serie di pinnacoli rocciosi, dove si può nuotare tra squali del reef, tartarughe marine e mante maculate.

The Cathedral - Un altro spettacolo naturale sommerso si trova al largo dell’isola di Jost Van Dyke: The Cathedral, una magnifica grotta sottomarina a 12 metri di profondità, illuminata da raggi di luce che penetrano da una fessura sulla sommità. Un’esperienza quasi mistica, fin dal nome stesso del sito. È un punto perfetto anche per andare alla scoperta della fauna marina.

Una piovra gigantesca - Una menzione speciale va all’iniziativa BVI Art Reef, che nel 2017 ha trasformato il relitto della Kodiak Queen, una delle cinque imbarcazioni da guerra scampate all'attacco di Pearl Harbor, in un’installazione d’arte sommersa e al tempo stesso in barriera artificiale dove flora e fauna marine a rischio possono proliferare. Un progetto unico nel suo genere che riunisce in un solo sito la tutela dell’ecosistema marino delle BVI, incredibili esperienze di wreck diving e nuove forme di espressione artistica, grazie alla gigantesca installazione d’arte di un imponente Kraken in armatura metallica che stringe la nave nella morsa letale dei suoi tentacoli.

Un relitto dell’800 - Altro fiore all’occhiello delle BVI è il Parco Nazionale Marino del RMS Rhone, tra Peter e Salt Island: qui si trova il relitto della Royal Mail Steamer, nave postale naufragata durante una tempesta nel 1867 con 125 persone a bordo. Con i suoi 94 metri di lunghezza e 12 di larghezza, il relitto giace diviso in due parti adagiato sul fondo marino in acque profonde dai 7 ai 27 metri. Molte sue parti sono ancora intatte e visibili, incluso il ponte, il motore e l’elica.

Nuotare tra squali e barracuda - Poco più a nord, verso Cooper Island, si trova un sito di relitti disposti lungo una sorta di corridoio, rinominato “Wreck Alley”, il “Viale dei relitti”: nuotando tra i 18 e i 27 metri di profondità, potrete ammirare il relitto della Marie L, una nave cargo affondata intenzionalmente nei primi anni ‘90, il Pat, un rimorchiatore affondato pochi anni dopo che ora giace accanto alla Marie L, la Beata, affondata nel 2001 e la Joey D, una nave mercantile locale. Molti pesci hanno eletto i relitti a loro habitat, tra cui grandi barracuda, murene e squali del reef, mentre le mante atlantiche sono solite nascondersi sotto la sabbia.

Per maggiori informazioni: www.bvitourism.it 

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