L'appello di Laura Pausini al governo: "Garantire dignità ai lavoratori dello spettacolo"
Su Instagram la cantante chiede più attenzione per le maestranze della musica e dell'intrattenimento dopo l'emergenza coronavirus
"Nel rispetto di tutti non possiamo dimenticare nessuno... come tutte le maestranze che lavorano nel mondo della musica... del loro disagio si parla pochissimo". Con un lungo post su Instagram una coraggiosa Laura Pausini scende in campo per ribadire la necessità di avere delle riposte dal governo per i lavoratori dello spettacolo. Pochi giorni fa a lanciare l'allarme era stato Tiziano Ferro.
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"Ogni cosa ha il suo tempo ed oggi è ancora il tempo del dolore per chi non c'è più - scrive la cantante sui social - delle cure ai malati e del sostegno economico, morale e organizzativo da chiedere a gran voce per tutti gli operatori sanitari che sono in prima linea e questa senza dubbio è la priorità. Domani però, nel rispetto di tutti, dovremo ripartire e non possiamo permetterci di dimenticare qualcuno".
Laura si riferisce a musicisti, gli autori, i dj, i ballerini, gli operai, i tecnici, i lavoratori specializzati: "I professionisti di ogni settore dello spettacolo, i lavoratori senza cassa integrazione, i lavoratori occasionali, tutte le maestranze che lavorano nel mondo della musica e dell'intrattenimento. Di loro, della loro angoscia e del loro disagio economico si parla pochissimo".
La cantante chiede al governo, che si appresta a definire la Fase 2, di dare delle risposte: "Non leggiamo mai di cosa accadrà ai lavoratori del mondo dell'intrattenimento, quando potranno tornare a lavorare?".
E lancia un appello per far sì che "a tutti i lavoratori del settore, per tutta la fase di emergenza venga assicurato un trattamento economico e previdenziale dignitoso; che sulla falsariga di quanto già fatto in altre nazioni, si definisca il futuro dei prossimi eventi rispettando e garantendo i diritti di tutti; che il governo ascolti le varie associazioni di categoria coinvolte e possa offrire all'intero settore un'ipotesi realistica dei tempi in cui poter tornare a lavorare, in condizioni di sicurezza, per i lavoratori e per il pubblico".
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