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Coronavirus, l'Aifa autorizza lo studio clinico sull'eparina

La sperimentazione valuterà la sicurezza e l'efficacia dell'anticoagulante, somministrato a diversi dosaggi, nel migliorare il decorso della malattia

Coronavirus, in fila nel Milanese per test sierologico

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Almeno duecento persone si sono messe in fila nel Milanese, per aderire all'iniziativa del Comune di Cisliano, cittadina alle porte del capoluogo lombardo, che ha messo a disposizione la possibilità di fare il test del sangue relativo all'immunità al virus Covid-19. I cittadini di Cisliano, tutti volontari, si sono accodati nella palestra comunale, seguendo un percorso che partiva dall'esterno dell'edificio fino all'accettazione realizzata con due tavoli. Infine la zona prelievi presidiata anche dalla polizia locale.

L'Agenzia Italiana del Farmaco ha autorizzato l'avvio dello studio multicentrico "InhixaCovid19" con l'anticoagulante eparina a basso peso molecolare per il trattamento di pazienti Covid-19 con quadro clinico moderato o severo. La sperimentazione valuterà la sicurezza e l'efficacia dell'anticoagulante, somministrato a diversi dosaggi, nel migliorare il decorso della malattia.

Ai 14 centri italiani coinvolti nello studio il farmaco sarà fornito gratuitamente. L'enoxaparina sodica è un'eparina a basso peso molecolare con un'elevata azione antitrombotica che ne fa, ad oggi, uno degli anticoagulanti più utilizzati per la prevenzione e la terapia delle tromboembolie venose e arteriose nei soggetti sottoposti a intervento chirurgico o allettati. Tutti i 300 pazienti ammessi alla sperimentazione riceveranno enoxaparina biosimilare per via sottocutanea.

Lo studio sarà coordinato da Pierluigi Viale, ordinario di Malattie Infettive dell'Università di Bologna e direttore dell'Unità Operativa Malattie Infettive del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi. Le alterazioni della coagulazione e le complicazioni trombotiche nei pazienti Covid-19, rilevano gli esperti, hanno un ruolo significativo in termini di incidenza e di rilevanza clinica, rappresentando una delle più importanti variabili associate a mortalità.

A gennaio l'Oms aveva raccomandato di prevenire il tromboembolismo venoso nei soggetti infetti da Sars-Cov2 ricorrendo alla somministrazione sottocute di eparina, preferibilmente a basso peso molecolare. Alla luce delle evidenze scientifiche raccolte finora e dei risultati incoraggianti che provengono dagli studi svolti in Cina, sia in vitro sia sui pazienti, è nata l'idea di promuovere una sperimentazione anche in Italia impiegando, a scopo terapeutico, un dosaggio medio-alto del farmaco.

"Un altro importante tassello del nostro armamentario terapeutico contro il virus entra nella fase di sperimentazione clinica, quanto mai necessaria per capirne al meglio il ruolo e l'applicabilità", ha spiegato Viale. "Abbiamo necessità - ha proseguito - di acquisire rapidamente evidenze e pertanto dobbiamo lavorare all'interno di percorsi clinici, associando alle nostre intuizioni il necessario rigore metodologico".

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