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Coronavirus e la solitudine degli anziani, il neurologo: "Distogliere l'attenzione dalle brutte notizie"

A "Mattino Cinque" i consigli del professor Sorrentino a chi è solo a casa: "Chiamate un amico, leggete un libro"

L'isolamento domiciliare è una condizione difficile per le famiglie italiane, ma lo è ancora di più per gli anziani che vivono da soli. "La solitudine ora diventa vera e propria angoscia, una paura che si accompagna, in un paese vecchio come il nostro, a una percezione di vuoto, di sconforto e di vulnerabilità", sottolinea il neurologo Rosario Sorrentino, in collegamento con "Mattino Cinque", all'indomani della tragica notizia di un nonno suicida nel Savonese.


"Quando c'è una solitudine così drammatica, legata all'interruzione dei rapporti e delle relazioni sociali, nel nostro cervello si spalancano le porte dell'angoscia depressione", avverte ancora il professore. Il consiglio quindi è innanzitutto quello di distogliere la nostra "attenzione dai notiziari che danno informazioni angoscianti", ma distrarsi magari leggendo un libro o chiamando un amico. "Bisogna riscoprire il piacere di parlare", suggerisce il neurologo. 

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