E' il giorno in cui l'Italia fa segnare il record di guariti: 2.099 nelle ultime 24 ore. Il nuovo bilancio della Protezione civile sull'emergenza coronavirus conferma il trend positivo dei dati. L'incremento delle vittime è sceso per il quarto giorno consecutivo ed è il secondo più basso dal 10 marzo, fermandosi a 542; sono invece cinque i giorni nei quali si registra una diminuzione dei ricoveri in terapia intensiva: anche oggi 99 in meno rispetto a martedì.
Continua anche la discesa del numero complessivo dei ricoverati negli ospedali: martedì erano 258 in meno, oggi sono 233 in meno. Numeri rafforzati da quelli sui
tamponi effettuati, visto che questi ultimi stanno aumentando sempre di più giorno dopo giorno e oggi hanno superato i 50mila. Complessivamente i malati sono 95.262, con un incremento rispetto a martedì di 1.195. Ieri era stato di 880.
In Lombardia, la Regione più colpita, si contano 1.089 pazienti positivi in più, a fronte di 8.226 tamponi effettuati in 24 ore. Il totale dei contagiati sale quindi a 53.414 pazienti e i decessi salgono a 9.722, 238 in più da ieri. Giù i ricoveri: sono 11.719, 114 in meno rispetto a martedì. E per la prima volta da settimane non ci sono morti nella provincia di Lodi. "Oggi ci sono dati che ci rincuorano - commenta l'assessore Gallera -. A Milano l'attenzione deve rimanere più forte perché la riga non ha preso una linea verso il basso, mentre a Bergamo e Brescia, Lodi e Cremona c'è una linea che ha arrestato la propria avanzata".
Se il trend significa un avvicinarsi della "Fase 2" sarà il governo a deciderlo. Il premier Conte deciderà entro sabato, anche se una cosa è chiara a tutti gli italiani: dopo il 13 aprile non ci sarà il 'liberi tutti', non si tornerà a circolare liberamente; non si tornerà a correre nei parchi; non apriranno negozi, bar e ristoranti. A tutto ciò il governo penserà nelle prossime settimane anche sulla base della mappa che l'Inail sta predisponendo, con tutte le attività lavorative e il relativo indice di rischio connesso.
L'obiettivo è di indicare le linee guida sulle modalità con cui le diverse professioni potranno ripartire. La mappa prevede tre diversi indici di rischio (basso, medio e alto): ad ogni livello dovrebbero corrispondere adeguate misure di protezione e di distanziamento sociale. La ratio è di fornire una serie di misure organizzative per consentire la ripresa delle attività, con particolare attenzione ai lavoratori fragili e alle situazioni dove è richiesta una sorveglianza sanitaria speciale.