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Coronavirus, record di guariti in Italia: sono più di 2mila in un giorno | Oltre mille nuovi positivi, 542 i morti

In Lombardia calano i ricoveri. Gallera: "Dati che ci rincuorano, il traguardo è molto vicino". Governo al lavoro sul nuovo Dpcm

Coronavirus, i "ghisa" milanesi consegnano mascherine ai medici di base

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La polizia locale ha iniziato la consegna di migliaia di mascherine ai medici di base, che a loro volta potranno distribuirle gratuitamente ai loro pazienti.

E' il giorno in cui l'Italia fa segnare il record di guariti: 2.099 nelle ultime 24 ore. Il nuovo bilancio della Protezione civile sull'emergenza coronavirus conferma il trend positivo dei dati. L'incremento delle vittime è sceso per il quarto giorno consecutivo ed è il secondo più basso dal 10 marzo, fermandosi a 542; sono invece cinque i giorni nei quali si registra una diminuzione dei ricoveri in terapia intensiva: anche oggi 99 in meno rispetto a martedì.

Continua anche la discesa del numero complessivo dei ricoverati negli ospedali: martedì erano 258 in meno, oggi sono 233 in meno. Numeri rafforzati da quelli sui
tamponi effettuati, visto che questi ultimi stanno aumentando sempre di più giorno dopo giorno e oggi hanno superato i 50mila. Complessivamente i malati sono 95.262, con un incremento rispetto a martedì di 1.195. Ieri era stato di 880.

In Lombardia, la Regione più colpita, si contano 1.089 pazienti positivi in più, a fronte di 8.226 tamponi effettuati in 24 ore. Il totale dei contagiati sale quindi a 53.414 pazienti e i decessi salgono a 9.722, 238 in più da ieri. Giù i ricoveri: sono 11.719, 114 in meno rispetto a martedì. E per la prima volta da settimane non ci sono morti nella provincia di Lodi. "Oggi ci sono dati che ci rincuorano - commenta l'assessore Gallera -. A Milano l'attenzione deve rimanere più forte perché la riga non ha preso una linea verso il basso, mentre a Bergamo e Brescia, Lodi e Cremona c'è una linea che ha arrestato la propria avanzata". 

Napoli, De Magistris difende i cittadini: "Rispettano le regole". Ma le vie sembrano piene di gente

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"A Napoli si stanno rispettando le restrizioni imposte dal governo per contrastare l'emergenza Coronavirus e il nemico non è chi va a fare la spesa". E' quanto ha nuovamente ribadito il sindaco partenopeo, Luigi de Magistris, commentando una fotografia scattata nei giorni scorsi nel centro della città. Ma altre immagini più recenti, che potete vedere in questa gallery, sembrano dare un'idea diversa. Molte le persone che vanno in giro per i vicoli dei Quartieri Spagnoli. E c'è anche chi, anziché rimanere in casa, si prende il giornale e se lo va a leggere sulla panchina.

Se il trend significa un avvicinarsi della "Fase 2" sarà il governo a deciderlo. Il premier Conte deciderà entro sabato, anche se una cosa è chiara a tutti gli italiani: dopo il 13 aprile non ci sarà il 'liberi tutti', non si tornerà a circolare liberamente; non si tornerà a correre nei parchi; non apriranno negozi, bar e ristoranti. A tutto ciò il governo penserà nelle prossime settimane anche sulla base della mappa che l'Inail sta predisponendo, con tutte le attività lavorative e il relativo indice di rischio connesso.

L'obiettivo è di indicare le linee guida sulle modalità con cui le diverse professioni potranno ripartire. La mappa prevede tre diversi indici di rischio (basso, medio e alto): ad ogni livello dovrebbero corrispondere adeguate misure di protezione e di distanziamento sociale. La ratio è di fornire una serie di misure organizzative per consentire la ripresa delle attività, con particolare attenzione ai lavoratori fragili e alle situazioni dove è richiesta una sorveglianza sanitaria speciale.

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