FOTO24 VIDEO24 2

Covid-19, attenzione alle gomme sgonfie per mancato uso

Si chiama “flat spotting” ed è il rischio per gli pneumatici in caso di veicoli fermi per lungo tempo

Corretta pressione, prima di tutto

1 di 10
2 di 10
3 di 10
4 di 10
5 di 10
6 di 10
7 di 10
8 di 10
9 di 10
10 di 10

Per colpa del coronavirus, gli pneumatici hanno bisogno di… aria! Okay, si cerca di sdrammatizzare, ma è esattamente questo il senso del problema: trovare le gomme sgonfie a causa del lungo inutilizzo dellʼauto. Gli inglesi lo chiamano “flat spotting” ed è una preoccupazione di tutti gli automobilisti, alla stregua delle batterie scariche.

Il problema, diciamolo subito, è più facilmente superabile rispetto a quello delle batterie scariche. Se nuovi o in buone condizioni, basteranno pochi chilometri per far recuperare agli pneumatici tutta la loro elasticità e, riscaldandosi, superano qualche “strappo” iniziale e qualche vibrazione causati dagli attriti. La norma vuole che per evitare il rischio del “flat spotting” (in pratica, appiattimento delle gomme) è opportuno assicurare la giusta pressione delle coperture, prima di prepararsi a una lunga sosta del veicolo per settimane, se non qualche mese.

Secondo consiglio: non guasta di tanto in tanto (e sempreché si possa uscire) avviare lʼauto per far fare alle gomme un mezzo giro (180 gradi) o un giro e mezzo. In questo modo si ripartisce il peso dellʼauto su un punto diverso dello pneumatico. Sembra niente, ma i 1.200 chili di unʼauto di taglia piccola “pesano” sulle gomme, figuriamoci un grosso Suv che può arrivare anche a 1.800/2.000 chili. Per calibrare bene lo spostamento di 180 gradi, munirsi di un pennarello per fare un segno sul copertone.

Il fermo prolungato del veicolo, inoltre, causa danni maggiori quando cambiano le condizioni meteo nel periodo, in particolare se le temperature si abbassano troppo. Per funzionare in modo ottimale, come detto, le gomme devono “scaldarsi”, e nelle gare automobilistiche lo vediamo spesso nei giri di ricognizione prima della partenza. Il freddo come noto è un nemico della gomma: la indurisce, le fa perdere elasticità e la deteriora. Nel caso dellʼattuale emergenza sanitaria, però, si va verso la stagione più calda e quindi questo aspetto non dovrebbe incidere.

Ricordiamoci infine che i gommisti svolgono una funzione essenziale e sono aperti (ma in realtà sono aperte solo le officine più grandi) e magari qualcuno potrebbe oggi “guadagnare” tempo per sostituire le gomme invernali con le estive. La data limite è il 15 aprile, ma è chiaro le decisioni del governo potrebbero cambiare lo scenario, allungando i tempi. Vedremo!

Espandi