La curva scende e in Italia l'orizzonte della graduale ripresa delle attività non è mai stato così vicino. Cala sensibilmente il numero dei ricoveri, degli accessi in terapia intensiva e dei decessi per coronavirus. Cifre che spingono l'Iss, per la prima volta dall'inizio dell'emergenza, a parlare di "fase 2, se questi dati si confermano". Ipotesi che oramai sembra essere messa a rischio solo da chi continua a violare le norme anti-contagio, dopo il nuovo boom di "furbetti" denunciati: oltre 9mila nelle ultime 24 ore.
Più contagi ma meno vittime Sono 91.246 i malati di coronavirus in Italia, 2.972 in più (+3,37%) rispetto a sabato, ma rallenta l'incremento del numero di vittime, in tutto 15.887. A far sperare, nonostante il pesante bilancio, è l'ultimo dato sui 525 decessi in un giorno (+3,42%). "E' il numero più basso di deceduti dal 19 marzo ad oggi", commenta il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, facendo riferimento a una data dalla quale le cifre sui decessi giornalieri non erano mai più scese sotto la soglia psicologica dei 400 morti per il virus.
Continua il calo degli accesi in terapia intensiva Continuano a diminuire, per il secondo giorno consecutivo, gli accessi in terapia intensiva. Sono 3.977 i malati in rianimazione, 17 in meno, mentre per la prima volta anche le cifre sui ricoverati con sintomi si riducono: ora sono 28.949, 61 in meno. Numeri meno confortanti sul nuovo aumento di guariti: "solo" 819 in più per un totale di 21.815.
Iss: "Fase 2 solo se si conferma questo trend" Ma la curva ormai sembra scivolare verso la direzione attesa. "Se questi dati si confermano, dovremo cominciare a pensare alla fase 2", spiega il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro. Parole che volgono timidamente uno sguardo al segnale di lento alleggerimento delle misure, che potrebbe segnare la progressiva fine della quarantena italiana, passando dal "contenimento" del virus al "mantenimento" per il riavvio di alcune attività. "Abbiamo vari indicatori - aggiunge Brusaferro - e l'atteso è che nei prossimi giorni vedremo ancora questo trend diminuire".
"La discesa è solo all'inizio, non violare le norme" Resta però chiaro che la sperata discesa è solo all'inizio e per questo ancora fragile. "La costante attività delle forze dell'ordine è un buon deterrente, ma è importante che vengano mantenuti comportamenti molto stringenti. Confidiamo nell'atteggiamento della popolazione, che deve essere corretto con il comportamento che viene richiesto. Dunque non bisogna abbassare la guardia", avverte Borrelli in vista delle giornate di Pasqua e Pasquetta, giorni in cui si rischia un nuovo record di "furbetti" pronto ad essere scongiurato con l'aumento di controlli in quelle date.
Oltre 9mila denunce nelle ultime 24 ore Le persone denunciate sabato dalle forze di polizia per i divieti sugli spostamenti sono state 9.284 mentre venerdì, il giorno precedente, erano state 8.187. Dall'11 marzo, data di inizio delle prescrizioni, le contestazioni alle persone per violazioni ai divieti anti-contagio sono state 176.767.
In Lombardia e Toscana obbligo mascherine Anche per questo, sulla scia dell'ordinanza già in vigore in Lombardia, anche il governatore Toscana annuncia un provvedimento simile che renda "obbligatorio l'uso della mascherina all'esterno delle abitazioni", in vista di un ordine che raddoppi le dieci milioni di mascherine già in dotazione nella Regione. "L'ordinanza della Regione Lombardia va rispettata, è importante dove non si riesce a rispettare la distanza - precisa Borrelli commentando questo tipo di disposizione - le produzioni che si sono avviate ne renderanno possibile la fornitura a tutta la popolazione". E anche nelle Marche si valuta l'opzione mascherine per tutti, mentre in Piemonte ci sarà l'obbligo per i commercianti.
Preoccupa l'aumento dei casi a Milano Per quanto riguarda la Lombardia, la battaglia contro il coronavirus prosegue, ma non si arresta in maniera sostanziale il trend dei contagi e dei positivi. Un focus sui numeri di giornata, con 1.337 i casi registrati in più in 24 ore per un totale di 50.445. Mentre i 8.905 decessi sono "un numero spaventoso", secondo Gallera, anche se l'aumento e' di 249 rispetto a ieri, contro il +345 del giorno prima. "Continuano ad essere dati confortanti, anche se dobbiamo mantenere alta l'attenzione in alcuni territori", Milano in primis, è la sintesi dell'assessore al Welfare, Giulio Gallera. "Bergamo e Brescia si sono bloccate e livellate da qualche giorno e questo è il dato più significativo". D'altronde, c'è un'impennata di 411 i casi nella provincia di Milano (11.230 positivi) e in città di 171 (4.533).