In aumento anche il deficit

Coronavirus, Unicredit: Pil mondiale in calo del 6%, l'Italia a -15%

Secondo il capo economista di Unicredit "la madre di tutte le recessioni è arrivata": il nostro Paese tra i più colpiti

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Secondo il capo economista di Unicredit "la madre di tutte le recessioni è arrivata". Nel suo report domenicale, prevede per il 2020 un calo del 6% del Pil mondiale e una ripresa nel 2021 dell'8,6%. In contrazione anche l'economia Usa (-10,8%) e quella dell'area euro (-13%) con ritorno ad un Pil positivo nel 2021 rispettivamente dell'11,8 e del 10%. Tra i Paesi più colpiti l'Italia, con una stima di un Pil in calo del 15%.

Il nostro Paese (per cui è previsto un rimbalzo del 9% nel 2021) viene superato in negativo solo dalla Grecia (-18,6%) e dalla Spagna (-15,5%).

Oltre al calo del Pil, bisognerà poi tener conto dell'aumento del deficit: per l'Italia la stima prevede un aumento del debito pubblico dall'1,6% del 2019 al 12,2% del 2020, con un aumento dal 134,8% del Pil al 167%. Ma il nostro Paese si trova in buona compagnia, con il deficit in rialzo un po' ovunque: al 12,9% in Germania, al 12,3% in Francia, al 12,5% in Spagna. Di rilievo anche il fatto che il debito di Francia e
Spagna sale sopra il 100%, rispettivamente dal 98,1% al 123,4% e dal 95,5% al 126,3%.

"Le misure considerate necessarie per contrastare Covid-19 - si legge nel report - hanno paralizzato l'economia globale". E mentre la Cina ha iniziato a rimuovere le restrizioni, gli altri Paesi dovranno aspettare un contenimento della curva epidemica e ci si attende che le misure dureranno fino a giugno. In questo contesto l'incertezza delle previsioni è ampia, ma si prospetta, nel Pil mondiale, "un calo del 6% dovuto ad un ampia caduta dell'economia nel primo semestre e una ripresa nel secondo, con una crescita annuale che si attesterà attorno all'8-9% nel 2021".

Le stime di Unicredit prevedono una forte contrazione nel primo semestre dell'anno anche in Europa e negli Usa. L'Europa vedrà un calo del 25% per poi chiudere l'anno a -13 e recuperare, non completamente, con un +10% nel 2021. Se il calo più forte riguarda la Grecia, la Spagna, l'Italia e il Portogallo (-15%), vanno registrati cali a due cifre anche in Germania (-10%) e in Francia (-13,8%). Gli Stati Uniti, dopo un crollo dei primi sei mesi del 25%, si attesterebbe invece ad un calo del 10-11%, per poi segnare un pieno recupero nel 2021. Il Regno unito metterebbe a segno un calo del 10,5% nel 2020 e l'anno successivo un recupero del9,8% mentre l'unico segno positivo arriva dalla Cina - che partiva però da un Pil in forte crescita - che chiuderà l'anno con un'economia in crescita dello 0,6% per poi galoppare a due cifre (+10%) nel 2021.