Le due missioni della Banca centrale europea: scelta della politica monetaria e controllo dell’inflazione
Da Mario Draghi a Christine Lagarde, gli interventi dell'istituzione comunitaria durante i momenti di crisi
La Banca centrale europea, conosciuta in Italia anche con l'acronimo Bce, è la banca centrale dei 19 Stati membri dell’Unione europea che hanno adottato l’euro, istituita il 1° giugno 1998. Le sue funzioni sono definite dal Trattato sul funzionamento dell’Unione europea e specificate dallo Statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea.
Secondo l’articolo 127, paragrafo 1, del Trattato l’obiettivo più importante del Sistema europeo di banche centrali (composto dalla Bce e dalle banche centrali nazionali dei Paesi che hanno adottato l’euro) è il mantenimento della stabilità dei prezzi. Nel medio periodo, il Consiglio direttivo della Bce si propone di mantenere l’inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2%.
Ha poi il compito di sostenere le politiche economiche generali dell’Unione per contribuire alla realizzazione dei suoi obiettivi, come per esempio lo sviluppo sostenibile dell’Europa.
Ma le funzioni dell'istituzione non si esauriscono qui. La Bce deve in primo luogo definire e attuare la politica monetaria per l’area dell’euro. Per contenere i livelli di inflazione, fissa i tassi di interesse ai quali presta il denaro alle banche centrali nazionali.
Ha poi il compito di intervenire sul mercato dei cambi e promuovere il regolare funzionamento dei sistemi di pagamento. Un’altra delle sue funzioni è quella di detenere e gestire le riserve ufficiali dei Paesi dell’area dell’euro, avendo come obiettivi la liquidità, la sicurezza e il rendimento.
La Bce è incaricata anche della vigilanza prudenziale degli enti creditizi situati negli Stati membri, svolge questo compito nel quadro del Meccanismo di vigilanza unico composto dalla stessa Bce e dalle autorità nazionali competenti.
Il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote all’interno dell’area dell’euro è della Bce, in pratica però sono le banche centrali nazionali che provvedono materialmente all’immissione in circolazione e al ritiro dei biglietti.
Il principale organo decisionale della Bce è il Consiglio direttivo, che comprende i sei membri del Comitato esecutivo, e i governatori delle banche centrali nazionali dei Paesi dell’area euro. Fabio Panetta, direttore generale di Bankitalia fino al 2019, rappresenta al momento l'Italia come membro del Comitato esecutivo.
Dal 2011 al 2019 la carica di Presidente della Bce è stata ricoperta da Mario Draghi. L’economista italiano si è trovato a dover gestire una profonda crisi finanziaria che interessava tutti i Paesi dell’Eurozona. Di fronte alla speculazione che metteva a rischio l’euro e l’intera costruzione europea, Draghi ha reagito in modo deciso dichiarando: “Nell’ambito del nostro mandato, la Bce è pronta a fare tutto il necessario per preservare l’euro. E credetemi: sarà abbastanza”. Questo discorso, ricordato da tutti per la forte espressione "whatever it takes", vale a dire "a ogni costo", ha avuto l’effetto di calmare il fermento dei mercati. Nel 2015 ha poi lanciato il quantitative easing, con cui la Bce ha acquistato titoli di stato dei Paesi dell’Eurozona, sostenendone il valore. Questa misura ha favorito soprattutto gli Stati più in difficoltà, come quelli del Sud Europa, l'Italia in primo luogo.
Christine Lagarde gli è succeduta alla Presidenza nel novembre 2019. Quando è scoppiata l’emergenza Coronavirus in Europa, rispondendo a una domanda sul premio di rischio in forte ascesa in alcuni Paesi dell’Eurozona a partire dall’Italia, ha dichiarato: “Non siamo qui per ridurre gli spread, non è la funzione della Bce”. Questa frase, oltre a numerose polemiche, ha provocato il crollo della borsa di Milano, che ha perso il 17% in un giorno, e ha fatto salire lo spread degli Oat decennali francesi (e a catena i bond di tutti gli altri Paesi del Sud Europa).
A fronte di queste conseguenze, l’avvocatessa francese si è scusata e ha affermato che “il consiglio direttivo della Banca centrale europea ha creato un nuovo programma di acquisto di emergenza pandemica di 750 miliardi di euro fino alla fine dell’anno, oltre ai 120 miliardi di euro di acquisti aggiuntivi annunciati il 12 marzo”.
Articolo realizzato in collaborazione con il master biennale in giornalismo della IULM, contenuti a cura di Eleonora Fraschini.
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