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Coronavirus, 26enne si uccide a Milano: era stato messo in cassa integrazione

Il giovane di origini senegalesi si è gettato nel vuoto dalla finestra del suo appartamento: era impiegato in un punto vendita specializzato in prodotti alimentari

Ansa

Un 26enne di origini senegalesi è morto a Milano dopo essersi gettato nel vuoto dalla finestra del bagno del suo appartamento. Il giovane, a differenza di quanto si era appreso in un primo momento, non era stato licenziato ma era stato messo in cassa integrazione così come gli altri dipendenti di un negozio specializzato in prodotti alimentari in cui lavorava, ora chiuso per via dell'emergenza coronavirus.

Il tragico fatto è avvenuto attorno alle 19:50 di lunedì sera in via Pastorelli. Inizialmente si era diffusa la notizia in base alla quale il giovane si sarebbe tolto la vita dopo aver ricevuto la telefonata di licenziamento del datore di lavoro. Come è stato poi riferito, il ragazzo era impiegato nel punto vendita specializzato in prodotti alimentari da circa sette anni e aveva un contratto a tempo indeterminato. Poco tempo prima del tragico gesto aveva seguito un'attività di formazione online a distanza

Coronavirus a Milano, cominciata sanificazione di Piazza del Duomo

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Ad oggi sono 3.500 le vie di Milano, per oltre 2.500 chilometri totali, che sono state sanificate in seguito all'emergenza coronavirus. Entro il 3 aprile Amsa, la società del gruppo A2A che si occupa della pulizia e della raccolta rifiuti, coprirà tutta la città. Gli itinerari quotidiani prevedono squadre sia nelle zone centrali della città sia nei quartieri più distanti dal centro per circa 150 chilometri di vie sanificate al giorno.

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