"Avrò dei bambini, tre o quattro, anche da sola", Rihanna posa con un durag in testa, una sorta di bandana dalla forte connotazione antirazziale, e svela i suoi progetti di maternità in una lunga intervista su Vogue Britain. La cantante, la prima persona ad indossare quel copricapo sulla copertina di una rivista di moda, racconta anche la sua esperienza di vita a Londra, la sua battaglia contro il razzismo e rassicura i fan: "Sto lavorando in maniera aggressiva al nuovo album...".
"Voglio diventare mamma"
A 32 anni l'artista e imprenditrice sente insomma l'orologio biologico che le ricorda il tempo che passa e progetta la maternità anche da sola.
Quando si ha un figlio ci sono cose più importanti dei padri, ha spiegato la popstar: "L'unica cosa che conta è la felicità. E l'unica relazione sana è quella tra un genitore e suo figlio. L'unica cosa di cui un bambino ha bisogno è l'amore".
Lo scorso febbraio Rihanna ha chiuso la sua relazione con il miliardario saudita Hassan Jameel, che durava, pare, da almeno tre anni: "D'ora in poi, il bianco o il nero si applica nuovamente. La mia area grigia si chiude", ha detto.
Del suo desiderio di diventare madre la cantante di "Umbrella" aveva già parlato altre volte, su Vogue però sottolinea come il suo nuovo status di single la metta fortemente a disagio: "Mi sento come se la società mi obbligasse a dire che sto sbagliando... ti sminuiscono come madre se c'è non un papà nella vita di tuo figlio...".
Impegno antirazziale
E con lo stesso piglio battagliero Rihanna, che indossa il durag, copricapo molto in voga in questo momento tra i vip, parla anche di razzismo imperante.
A voler posare per il fotografo Steven Klein, con indosso questo copricapo, sulla cover di Vogue, è stata proprio lei. "Non avrei mai pensato che avrei visto un durag sulla copertina di Vogue...", aveva scritto Edward Enninful, direttore di Vogue, dopo che Rihanna gli aveva mandato un sms con la proposta. "Eppure qui abbiamo il durag più ispirazionale e bello che si possa avere. Ci vuole una persona di straordinario carisma per realizzare un momento simile".
Nel diciannovesimo secolo questo copricapo era un indumento accessorio, segno distintivo per afroamericani che lavoravano come domestici e spesso anche come schiavi.
Parlando della sua esperienza di vita a Londra e della lotta globale con il razzismo Rihanna dice: "Penso che la brutalità della polizia sia probabilmente estremamente grave in America. Ma il razzismo è vivo ovunque. Ovunque. È lo stesso [nel Regno Unito]. O è palese, e diventa sempre più una norma, o è sottostante, e le persone non sanno nemmeno di averlo dentro, in uno strato subconscio...".
Il nuovo album
Infine Rihanna tranquillizza i fan: "Sento di non avere confini. Ho fatto tutto, ho provato ogni genere - ora sono aperta a tutto. Posso fare tutto quello che voglio. Sto lavorando in maniera aggressiva alla musica...".
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