Siamo tutti conivolti e nessuno ne è immune. Sembra ormai questa la triste realtà che sta colpendo duramente la scena mondiale nelle ultime settimane, a causa dell'espandersi sempre più rapido del Covid-19. Tra i colpiti in campo videoludico sbuca ora il prestigioso studio Kojima Productions, costretto alla chiusura temporanea dopo che uno dei suoi dipendenti è risultato positivo al test sul Coronavirus.
Lo studio, che ha visto la luce grazie al famoso game creator Hideo Kojima e ideatore di Death Stranding nel 2019, ha confermato la diagnosi in un comunicato stampa, elencando tutte le precauzioni adottate dal team.
L'impiegato in questione non si recava in ufficio già dal 20 marzo, ma dopo l'esito positivo del tampone sul Covid-19, lo studio ha temporaneamente chiuso le porte per evitare che il suo personale entri in ulteriore contatto con la malattia, proseguendo le proprie attività in remoto da casa.
"Stiamo lavorando a stretto contatto con le autorità sanitarie pubbliche. Ci hanno informato che poiché questo dipendente non era in studio al momento dell'insorgenza dei sintomi, tutti gli altri dipendenti di Kojima Productions non verranno considerati come contatti stretti, il che significa che non si è resa necessaria una chiusura definitiva" , recita il comunicato stampa, "Tuttavia, noi di Kojima Productions abbiamo deciso autonomamente di adottare le seguenti precauzioni per salvaguardare la salute e il benessere di tutti i nostri dipendenti e della comunità in generale".
Le precauzioni prese da Kojima e il suo staff includono la sanificazione dell'intero spazio di lavoro e il monitoraggio delle condizioni di salute di tutto il personale, oltre all'attivazione della politica di smart working. Non si tratta del primo posto di lavoro a essere stato colpito dalla pandemia da COVID-19 e purtroppo non sarà l'ultimo, ma la buona notizia è che sembra che il resto del team di Kojima Productions sia stato sottoposto a un'esposizione minima al virus e che dunque non corra ulteriori rischi.