E' un bollettino di guerra il bilancio delle vittime da coronavirus nelle case di riposo del nostro Paese. Si contano 16 decessi in Lomellina, dove 15 ospiti della "Sassi" di Gropello Cairoli (Pavia) e un'infermiera di 64 anni sono morti. E altri 61 sono deceduti nella residenza sanitaria di Mediglia (Milano). La situazione è drammatica anche nella provincia di Bergamo, mentre in altre strutture si segnalano morti "sospette".
Pavia, 16 vittime in tre settimane - Tragico bilancio in una casa di riposo dove un'infermiera di 64 anni è risultata positiva al coronavirus: per lei i medici non hanno potuto fare nulla. Anche per gli altri ospiti i sintomi erano quelli riconducibili al Covid-19, ma la direzione della struttura ha spiegato che le disposizioni non consentono tamponi post mortem su pazienti anziani già affetti da patologie croniche.
Milano, altri 61 morti nella struttura di Mediglia - Si contano inoltre 61 morti durante l'emergenza nella casa di riposo "Residenza Borromea" di Mediglia, nel Milanese, dove i parenti temono per chi è rimasto. Il sindaco non dà nessuna spiegazione e afferma: "Dal punto di vista sanitario io non c'entro. Dovete chiedere ad Ats, Regione e alla direzione sanitaria della casa", che è privata. Cinzia Boschiero, che ha la mamma di 83 anni ricoverata, chiede che "si faccia qualcosa di concreto per salvare le persone rimaste. Quella a cui assistiamo è una tragica conta che si aggiorna quotidianamente".
Quarto decesso in Valchiavenna - Una quarta persona è morta per coronavirus nella casa di riposo "Città di Chiavenna" dopo i tre decessi degli ultimi giorni, mentre un altro ospite, anche lui positivo al Covid-19, è stato ricoverato in gravi condizioni all'ospedale. Nella stessa struttura sono risultati positivi due operatori.
Quattro morti sospette a Sassari - Allarme poi nella struttura "San Nicola" di Sassari, dove ci sono stati cinque decessi nelle ultime 24 ore, quattro dei quali sospetti. Solo uno dei cinque aveva fatto il tampone ed era risultato negativo. Tra gli altri, affetti da gravi patologie, tre hanno manifestato sintomi riconducibili al virus. Allarmati i familiari, che hano chiesto di intervenire al più presto per tutelare gli altri ospiti.
Bergamo, 600 morti in 20 giorni - Tragica la situazione in provincia di Bergamo dove, tra case di riposo e centri diurni per anziani, "in venti giorni ci sono stati 600 decessi su 6.400 posti letto", scrivono i responsabili all'Ats e alla Regione. "Siamo in ginocchio anche sul versante operativo, perché quasi 2mila dei 5mila operatori risultano assenti per malattia, quarantena o isolamento - denunciano - e la situazione continua a peggiorare".
Liguria, allarme in 4 case su 10 - Paura in Liguria, dove c'è la più alta percentuale di anziani in Italia, con 12mila ospiti distribuiti in centinaia di strutture. In più della metà degli enti non si registrano positivi, ma solo qualche caso sospetto sotto osservazione. Il dato più rilevante è la carenza di dispositivi di protezione: la distribuzione dovrebbe cominciare da lunedì.