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Coronavirus nel mondo, siamo a 20mila morti: tremano Francia e Gb | Allarme per New York: potrebbe essere peggio di Wuhan e Italia

I numeri dell'epidemia sono inesorabili nel Vecchio Continente. Ma anche negli Stati Uniti non si dorme tranquilli: oltre 100mila contagiati

Coronavirus, deserto a New York

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Coronavirus, le strade di New York sono deserte

Gli Stati Uniti sono il Paese col maggior numero di contagiati da coronavirus ma l'Europa ha il triste primato delle vittime: oltre 20mila morti. Oltre all'Italia, la situazione più grave rimane quella della Spagna dove è stato registrato il drammatico record di 832 vittime in 24 ore. Ma sono Francia e Gran Bretagna, quelli partiti dopo con i lockdown a tremare di più. Intanto negli Usa si registra la vittima più giovane, un bimbo di pochi mesi.

In Spagna il premier chiude tutto  - Il totale dei morti di coronavirus in Spagnasale a 5.690, mentre i contagiati sono 72.248. Il premier Pedro Sanchez ha deciso di chiudere tutte le attività non essenziali
per le prossime due settimane. Mentre le autorità sanitarie assicurano che la Spagna è vicina al picco della curva. "Non si sa ancora esattamente quando ma lo stiamo raggiungendo", ha sottolineato in conferenza stampa il direttore del Centro per le Emergenze Sanitarie, Fernando Simon, avanzando l'ipotesi che il fatidico traguardo possa essere raggiunto la prossima settimana.

Tremano Francia e Gran Bretagna - Ma sono i Paesi "rimasti indietro" sulla pandemia che adesso tremano. In Francia il premier Eduard Philippe ha avvertito che "la battaglia è appena cominciata" e i primi 15 giorni di aprile saranno più difficili di quelli passati. Il numero delle vittime è salito a 2.314 e quello dei casi positivi a oltre 30mila. Il premier francese ha dovuto difendere l'azione del suo governo dalle accuse di aver risposto in modo tardivo. "Abbiamo deciso l'isolamento quando è diventato necessario", si è giustificato. E il ministro della Salute ha annunciato l'avvio di un programma serrato di test: 50.000 al giorno da qui fino alla fine d'aprile.

La tensione sale anche nel Regno Unito, dove i morti per il Covid-19 hanno superato ormai la soglia dei mille e i contagi quella dei 17mila. La prestigiosa rivista scientifica The Lancet ha attaccato duramente Downing Street per aver adottato una strategia iniziale "fallimentare" che non ha minimamente tenuto in considerazione le raccomandazioni dell'Oms. E un piano attuale che rende impossibile al Nhs fronteggiare l'emergenza. Nell'editoriale, firmato dal direttore Richard Horton, sono riportate alcune testimonianze degli operatori sanitari che definiscono la gestione della crisi da parte dell'esecutivo britannico "uno scandalo" ed "un crimine". Con il premier Boris Johnson in isolamento, il punto sul coronavirus lo ha fatto il direttore medico del Nhs Stephen Powis. "Potremo considerare di aver fatto bene se riusciremo a rimanere sotto i 20mila morti" nel Regno Unito, ha dichiarato chiedendo al popolo britannico di "restare in isolamento a casa per salvare delle vite". Ma la vera sfida sono i letti di terapia intensiva, in particolare a Londra che è la città più colpita dal virus. La capitale non è ancora satura, ha assicurato, ma ci stanno aggiungendo posti di terapia in continuazione perché "il numero di pazienti aumenta ogni giorno". 

Allarme per New York: potrebbe essere peggio di Wuhan e Italia - Il primo Paese al mondo per contagi sono gli Stati Uniti: oltre 115mila, 1.900 i morti. L'area più colpita resta lo Stato di New York, con oltre 52mila persone risultate positive e 700 che non ce l'hanno fatta. Se il tasso di crescita della diffusione nell'area metropolitana della Grande mela continuasse, diventerebbe un focolaio più grave di quelli di Wuhan o della Lombardia, ha lanciato l'allarme il New York Times. Donald Trump sta pensando a una possibile quarantena "a breve termine, di due settimane" per "New York, probabilmente il New Jersey e alcune parti del Connecticut", ha annunciato lui stesso, sottolineando che preferirebbe non farlo, "ma potremmo averne bisogno". Un piano che non ha però discusso con il governatore di New York. "Non ho parlato con lui di nessuna quarantena", ha messo in chiaro piccato Andrew Cuomo, "non so nemmeno cosa significhi". Negli Usa ormai 15 Stati hanno visto approvata dalla Casa Bianca la dichiarazione di calamità, e Trump ha anche autorizzato il segretario alla Difesa Mark Esper a richiamare i riservisti, che si aggiungeranno alla Guardia nazionale.

Morto per coronavirus un bimbo di pochi mesi: aperta indagine - E fa discutere la notizia della morte di un bimbo di meno di un anno in Illinois a causa del coronavirus. Lo riferisce il governatore dello Stato, J. B. Pritzker. "Non si è mai registrata una morte di un bimbo per il virus. E un'indagine è stata avviata sul caso" mette in evidenza il responsabile della sanità dell'Illinois, Ngozi Ezike.

In Russia casi in aumento, la Cina riapre lentamente - Mentre la Russia, dove i contagi sarebbero oltre 1.200 e i morti 4, ha annunciato la chiusura delle frontiere a partire da lunedì per contenere l'epidemia, la Cina tenta di tornare alla normalità. I nuovi casi in un giorno sono stati 54, tutti importati, secondo la Commissione sanitaria nazionale. Wuhan, capoluogo della provincia dell'Hubei ed epicentro dell'epidemia, dopo piu' di due mesi di sospensione dei trasporti ha riavviato il servizio per i treni in arrivo nelle sue 17 stazioni ferroviarie, mentre il servizio di partenza non sarà attivo fino all'8 aprile, quando il blocco della città sarà revocato. Segnali positivi anche in Corea del Sud, che ha riportato 146 nuovi casi e cinque decessi, ma anche 4.811 persone dimesse, registrando per la prima volta un numero di guariti superiore a quello delle persone rimaste in cura.

Coronavirus, a Wuhan riparte la metro e riaprono le stazioni

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Dopo un blocco di oltre due mesi, a Wuhan, epicentro del coronavirus in Cina, sono arrivati i primi treni passeggeri. Per ora i viaggiatori sono autorizzati ad arrivare, ma non a lasciare la città di 11 milioni di abitanti, che dal gennaio scorso era stata isolata dal mondo. Lo scopo è quello di favorire la riunificazione delle famiglie separate dopo la quarantena della città. Le restrizioni agli spostamenti cadranno l'8 aprile, quando è atteso anche il riavvio dei collegamenti aerei domestici. Nella città è inoltre ripartita la metropolitana, collegando le 17 stazioni ferroviarie sul territorio.

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