Nasce l'Unità infermieristica per il coronavirus, che mette a disposizione 500 infermieri volontari per le zone più colpite. Lo riferisce la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche. La task force sarà formata da individui selezionati in base alle esperienze professionali "ritenute necessarie", tra le domande che arriveranno entro le 20 del 28 marzo.
Al personale, dipendente del Ssn, di strutture private anche non accreditate o liberi professionisti, verranno corrisposti 200 euro al giorno oltre allo stipendio o al guadagno già percepito. Se non assicurati in modo specifico, la Fnopi spiega che "ci penserà la Protezione civile, che rimborserà loro anche le spese di viaggio".
Per far parte della task force non serve l'autorizzazione del servizio sanitario regionale di appartenenza, ma per i dipendenti, con contratti di qualunque tipologia, l'assenso della struttura di riferimento.
"Una scelta obbligata - commenta Barbara Mangiacavalli, presidente della Fnopi - perché si affianca alla task force analoga di 300 medici, professioni che si sono dimostrate sul campo indispensabili per poter affrontare la pandemia, soprattutto nelle Regioni dove ormai si è al punto di saturazione".