Il premier britannico Boris Johnson è risultato positivo al test per il coronavirus. Lo ha reso noto Downing Street, precisando che Johnson è in auto-isolamento e che i sintomi sono al momento "leggeri". La Regina Elisabetta, 94 anni il mese prossimo, non vede Johnson dall'11 marzo, più delle due settimane indicate approssimativamente dagli esperti come arco di tempo d'un potenziale contagio.
Il primo ministro, in un video-messaggio su Twitter, ha assicurato che continuerà a lavorare per cercare di limitare i contagi nel Paese. "Non c'è dubbio che io posso andare avanti, grazie alla magia della moderna tecnologia, a comunicare con tutta la mia squadra per guidare la lotta nazionale contro il coronavirus", ha detto.
Il tampone è stato eseguito dopo che il primo ministro conservatore aveva accusato sintomi definiti leggeri di contagio da Covid-19. "Dopo aver manifestato sintomi lievi ieri, il Primo Ministro è stato sottoposto al test, eseguito dal servizio sanitario nazionale", ha detto una portavoce di Downing Street. Nel post pubblicato sui social, Johnson ha poi concluso con un messaggio di speranza per la popolazione. "Insieme lo batteremo", ha scritto.
Buckingham Palace ha commentato il contagio da coronavirus di Boris Johnson informando a stretto giro che la Regina ha incontrato per l'ultima volta il primo ministro di persona l'11 marzo. La stessa puntualizzazione era giunta dopo la notizia del contagio del principe Carlo, che da alcuni giorni è in auto-isolamento con "sintomi lievi" nella residenza di Balmoral, in Scozia.
La Regina è in buona salute "Sua Maestà resta in buona salute e segue gli appropriati consigli medici riguardo al proprio benessere", ha sottolineato un portavoce di Corte. Gli ultimi due colloqui settimanali di prassi fra la sovrana e il premier sono avvenuti per telefono, come era stato già precisato: in un caso con la diffusione di foto di Elisabetta II alla cornetta dal castello di Windsor, dove la Regina s'è a sua volta isolata da oltre una settimana a scopo precauzionale con il 98enne consorte Filippo.
Solidarietà al premier dalle opposizioni I partiti di opposizione britannici hanno messo da parte ogni polemica e rivolto messaggi di solidarietà al premier conservatore. Immediati gli auguri rivolti fra i tanti via Twitter dal leader uscente del Labour, Jeremy Corbyn, e dal capogruppo a Westminster degli indipendentisti scozzesi dell'Snp, Ian Blackford. "Auguro al Primo Ministro una pronta guarigione e spero che la sua famiglia sia in salute e al sicuro", scrive Corbyn. "Il coronavirus - ha aggiunto l'esponente laburista - può infettare e infetta chiunque. Ciascuno osservi le misure di sicurezza, la nostra salute dipende da quella degli altri".
La fidanzata, incinta, di Johnson si è trasferita per cautela Intanto la fidanzata e futura terza moglie di Johnson, la 32enne Carrie Symonds, incinta da qualche mese del premier britannico, si è temporaneamente trasferita per ragioni di cautela suggerite dai medici dopo la conferma del contagio. Lo ha riferito una portavoce del governo britannico, osservando che i due sono al momento separati. Johnson si trova fisicamente in un alloggio al numero 11 di Downing Street, comunicante con la residenza ufficiale al numero 10.
Positivo anche il ministro della Sanità Il coronavirus dilaga nel governo britannico colpendo un'altra figura chiave nell'emergenza. Il ministro della Sanità, Matt Hancock, che ha confermato in prima persona di essere a sua volta risultato positivo al test e di avere al momento "sintomi lievi". Hancock è ora in auto-isolamento.
Nel Paese picco di 181 morti in più in 24 ore Nuovo boom di casi di contagio e di morte per coronavirus in Gran Bretagna, con un record di 181 decessi in più in un giorno. Il numero censito delle persone infettate è cresciuto fino a 14.579, con un incremento di poco meno di 3mila test positivi in più in 24 ore. Mentre il totale registrato dei morti passa da 578 a 759. I tamponi eseguiti nel Paese sfiorano ora quota 114mila.