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Coronavirus: spacciatore di videogiochi fermato grazie alle restrizioni

Le autorità hanno seguito i movimenti di un 33enne napoletano che si trovava a Spoleto senza alcuna autorizzazione per mettere in atto una truffa sulla vendita di console e videogame

IGN

Sono sempre più numerosi i casi di crimine e infrazione dovuti alle restrizioni imposte dal Governo italiano per arrestare l'epidemia da Covid-19. Purtroppo, le tragiche notizie relative a contagi e decessi vanno di pari passo con fatti che coinvolgono le forze dell'ordine alle prese con atti illeciti di ogni tipo, compiuti da chi vuol sfruttare questo momento di emergenza a proprio vantaggio.

L'ultimo episodio riguarda infatti un giovane napoletano, bloccato a Spoleto mentre stava cercando attuare una truffa che avrebbe coinvolto la vendita di console e videogiochi.

Il successo dell'operazione è stato attribuito all'intensificarsi dei controlli da parte degli agenti di polizia, che sono così stati in grado di tracciare i movimenti del 33enne, il quale aveva infranto i provvedimenti governativi per recarsi fuori dal suo comune di residenza senza autorizzazione, a diverse centinaia di chilometri di distanza.

Nel momento in cui è stato fermato, agli occhi delle autorità sono spuntati infatti altri provvedimenti riguardanti la presunta vendita illecita di console e videogiochi (che non erano ovviamente in suo possesso), tra cui un ordine di carcerazione emesso a suo carico dal tribunale di La Spezia.

Il giovane si trova ora recluso presso il carcere di Maiano (Spoleto), dove dovrà scontare sei mesi di reclusione. La sua quarantena dunque, sarà destinata a durare molto più di quanto previsto.

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