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Coronavirus, la battaglia di Leo: il piccolo è guarito e può tornare a casa

Lo ha reso noto il sindaco di Corbetta (Milano). Come lui tanti altri bambini sono risultati positivi, ma per fortuna nessuno è grave

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Leonardo fa una smorfia divertita dinanzi alla macchina fotografica: il suo volto è il simbolo della vittoria. Lo racconta il sindaco di Corbetta, Marco Ballarini, postando una foto del bimbo del comune nel Milanese guarito dal coronavirus. Leo rappresenta uno dei tanti bimbi positivi al virus che hanno vinto la battaglia in ospedale grazie all'aiuto dei medici o che ancora stanno combattendo; ma per fortuna nessuno è grave.

Bentornato a casa piccolo Leo "Bentornato a casa piccolo Leo. Oggi abbiamo un motivo in più per sorridere, per essere felici, per sentirci ancor di più una Comunità unita", ha scritto il primo cittadino. "Oggi guardiamo il volto meraviglioso della speranza, la nostra speranza. Corbetta, diamo il bentornato a casa al piccolo Leonardo, appena dimesso dall'ospedale dove ha vinto la battaglia contro il coronavirus", ha aggiunto Ballarini. 

Bimbo dimesso dal Gaslini di Genova Come lui un altro bambino è stato dimesso, ma dall'ospedale Gaslini di Genova. Un bimbo positivo ma che non desta più preoccupazioni dal punto di vista sanitario e ora terminerà il periodo di isolamento a casa. Lo hanno reso noto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l'assessore regionale alla Sanità Sonia Viale.

Anche in Piemonte è guarito un bimbo Anche in Piemonte un altro piccolo di 3 anni è guarito dal coronavirus. Lo comunica l'Unità di crisi regionale, che spiega che insieme a lui sono stati dimessi due residenti in provincia di Torino (due donne rispettivamente di 51 e di 58 anni); due abitanti dell'Alessandrino (un uomo di 55 anni e di una donna di 69 anni); una donna di 45 anni del Cuneese e un uomo di 40 proveniente da fuori regione. 

Coronavirus, "Andrà tutto bene": l'augurio arriva da tre gemellini nati a Treviso

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La scritta "Andrà tutto bene" e un arcobaleno disegnati sulla copertina che li avvolge. L'augurio affinché tutto si risolva nel migliore dei modi, attraverso lo slogan per eccellenza dell'emergenza coronavirus, arriva questa volta da tre gemellini nati all'Unità Operativa di Ostetricia dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso e attualmente ricoverati in Patologia Neonatale. La foto è stata pubblicata sulla pagina Facebook "Ulss 2 Marca trevigiana". "Questi bimbi sono un inno alla vita, al mondo che va avanti pur con le difficoltà che in questo momento drammatico e complesso tutti noi ci troviamo ad affrontare. Cerchiamo, accogliendo l'invito di questi bellissimi bimbi, di guardare avanti e pensare positivo: rispettando tutti le regole ce la faremo a uscire, il più in fretta possibile, da questa tragica pandemia", ha dichiarato Francesco Benazzi, direttore generale dell'Ulss 2.

In Abruzzo positiva una bimba di 5 mesi C'è anche una bimba di cinque mesi tra le persone risultate positive al virus in Abruzzo. Si tratta di una bambina di Spoltore (Pescara), centro in cui ci sono almeno 10 casi accertati di coronavirus. La piccola, la scorsa settimana, era finita in ospedale a Pescara con sintomi influenzali; sottoposta a tampone, è stata accertata la positività al Covid-19. Dopo alcuni giorni di ricovero, le sue condizioni sono migliorate ed è stata dimessa. Ora, si apprende da fonti sanitarie, sta bene ed è casa, con sorveglianza attiva da parte della Asl. Si lavora per ricostruire l'origine del contagio e, in tal senso, sono in corso accertamenti sanitari anche sui genitori.

Bimba di 8 mesi positiva a Terni Una neonata di otto mesi è stata contagiata nel Ternano. Si tratta della figlia di una dipendente di una casa di cura per anziani di Castel Giorgio dove è stata accertata la positività di un ospite. Lo scrivono i giornali locali citando il sindaco di Acquapendente Angelo Ghinassi dove vive la famiglia della piccola. La bambina è comunque a casa e sta bene. Dal Comune di Castel Giorgio si è appreso che sono cinque su una quindicina i dipendenti della casa di cura risultati positivi al tampone per il coronavirus.

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