L'ordine di battaglia arriva anche attraverso una pioggia di sms, strumento capillare inedito per il governo britannico. E arriva con le stesse parole pronunciate da Boris Johnson nell'annuncio televisivo sul lockdown del Regno Unito causa coronavirus: "State a casa". Un segno di novità che suggella definitivamente il cambio imperioso di tono e di passo anche oltremanica nella sfida all'epidemia, ma su cui continuano a pendere non pochi interrogativi da chiarire.
Inclusi quelli sul grado di disciplina dei sudditi di Sua Maestà, pronti a raccogliersi attorno al leader-condottiero di turno quando gli si fa respirare un clima da situazione bellica, nel ricordo dell'epopea degli avi della generazione Churchill e tuttavia recalcitranti a rinunciare a quelle libertà individuali cui il loro stesso primo ministro ha deciso di dare un taglio solo controvoglia e sotto pressione.
Il primo giorno della chiusura sul modello italiano di tutte le attività commerciali "non essenziali" e dell'introduzione del divieto a riunirsi in pubblico in più di due o a uscire salvo limitatissime eccezioni è trascorso a Londra come altrove sotto un sole primaverile. Con molto più silenzio e meno gente in giro. Ma - sullo sfondo di dati impennatisi a oltre 8.000 contagi censiti e 422 morti, - non senza residue trasgressioni ai diktat.
A partire dalla metropolitana della capitale, affollata ancora negli orari di punta malgrado i moniti che il sindaco laburista Sadiq Khan ha sommato all'appello di Johnson a 27 milioni di telespettatori. I trasporti pubblici vanno usati per gli spostamenti lavorativi davvero ineliminabili, altrimenti ci saranno "più persone che moriranno", ha avvertito Khan: al quale non pochi passeggeri contestano d'altronde di aver peggiorato il problema tagliando nei giorni scorsi a scopo dissuasivo il numero di treni, linee e stazioni disponibili e al quale il ministro conservatore della Sanità, Matt Hancock, chiede di riaumentare ora i convogli.
Intanto i messaggi del governo martellano - all'insegna degli slogan 'Stay at home' (Stai a casa); 'Protect the Nhs' (Proteggi il Servizio sanitario nazionale); 'Save lives' (Salva vite umane) - nell'ammonire che d'ora in avanti, e per almeno tre settimane, si potrà uscire "soltanto per comprare il cibo, per ragioni di salute o per un lavoro essenziale" che non si sia in grado di svolgere a casa.
Le contestazioni al governo restano su almeno due punti. Come allargare ai lavoratori del settore autonomo le garanzie d'intervento dello Stato a copertura degli stipendi perduti date finora ai soli dipendenti. E soprattutto come far rispettare le restrizioni più severe, in un Paese nel quale il lockdown vale a Johnson l'approvazione del 93% delle persone, a credere a un sondaggio lampo di YouGov, ma senza la garanzia di un allineamento assoluto. L'esecutivo ha fatto sapere a quest'ultimo riguardo che la polizia ha adesso il potere d'infliggere multe (qualche decina di sterline agli individui, centinaia ai titolari di esercizi non autorizzati).
Gli stessi vertici delle forze dell'ordine chiedono però lumi sui dettagli di questi poteri e sui limiti di organico, anche se da dipartimenti arrivano le prime conferme del giro di vite. Come ad esempio nel caso di un assembramento disperso con la forza, da parte di agenti della West Midlands Police, di gente che si era radunata fuori Coventry per un allegro barbecue.