Diecimila mascherine al giorno, almeno in questa fase iniziale. Numero che si prevede già di poter incrementare. Il Gruppo Calzedonia ha riconvertito la produzione in alcuni dei suoi stabilimenti e sta mettendo così a disposizione impianti e risorse nella gestione dell’emergenza sanitaria. Un gesto concreto e immediato, con cui ha risposto all’appello delle istituzioni impegnate nella lotta contro il coronavirus. Nello stabilimento trentino di Avio, in quello chietino di Gissi e in quelli situati sul territorio croato è infatti già partita la produzione di mascherine e camici.
Sandro Veronesi, presidente del Gruppo Calzedonia
I primi dispositivi sono stati già donati all’ospedale e al Comune di Verona. La riconversione industriale è stata possibile grazie all’acquisto di macchinari speciali per la creazione di una linea semi-automatica e alla formazione delle cucitrici. L’operazione è stata fortemente voluta dal presidente Sandro Veronesi, che fin dall’inizio ha dimostrato la sensibilità del Gruppo anche nei confronti dei propri dipendenti e dei propri clienti. Per cercare di limitare i contagi, sono stati infatti prima chiusi tutti i punti vendita delle cosiddette zone rosse e successivamente di tutta Italia, anticipando anche i relativi decreti del governo.