Multe fino a 2mila euro e sequestro dell'auto o della moto per chi non rispetta i divieti, droni per monitorare gli spostamenti dei cittadini e l'utilizzo di un'applicazione per "tracciare" i cittadini risultati positivi al tampone del coronavirus. Il governo è pronto a varare norme più stringenti per impedire gli spostamenti dei cittadini senza validi motivi. Il provvedimento è ritenuto necessario dopo le migliaia di denunce degli ultimi giorni.
Il monitoraggio con i droni Nella giornata di lunedì, on un’ordinanza l'Enac ha dato il via libera all'uso dei droni per monitorare lo spostamento dei cittadini. L'ente nazionale di controllo del volo ha indicato sia i dispositivi che possono essere utilizzati sia le modalità "per il contenimento dell'emergenza epidemiologica coronavirus". Fino al 3 aprile la polizia locale potrà condurre i controlli, come previsto dai dpcm dell'8 e 9 marzo, "con sistemi aeromobili a pilotaggio remoto con mezzi aerei di massa operativa al decollo inferiore a 25 kg". I droni potranno operare "anche su aree urbane dove vi è scarsa popolazione esposta al rischio di impatto".
Multe fino a 2mila euro e sequestro del mezzo Dall'inizio dei controlli sono state denunciate oltre 96mila persone su 2 milioni controllate. Visti questi dati, il governo sta pensando dii colpire più pesantemente nel portafogli chi viola le norme anti-contagio con un testo al vaglio in queste ore. L'idea è quella di inasprire l'ammenda ora prevista, introducendo una sanzione amministrativa, non penale, per chi non rispetta le limitazioni agli spostamenti. Si discute, secondo alcune fonti, di una multa che potrebbe essere intorno ai 2mila euro e della confisca del mezzo su cui viaggia il trasgressore.
L'app che "traccia" i positivi L'esecutivo è anche al lavoro su una app attraverso la quale tracciare l'esposizione al contagio e seguire in teleassistenza i pazienti. Lo scopo è quello di consentire alle autorità di verificare attraverso le reti telefoniche e wi-fi se i positivi siano entrati in contatto con altre persone che a loro volta sarebbero sottoposte a controllo. Le autorità hanno assicurato che non ci sarebbe una "profilazione dei dati", come sarebbe avvenuto in Cina e Corea, ma sulla questione dovrà esprimersi il Garante della privacy. Sull'argomento il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro, è stato chiaro: "La app servirà non solo per tracciare, ma anche per assistere e coniugherà i valori di democrazia e libertà con il distanziamento sociale".
La nuova autocertificazione Infine, cambia nuovamente il modulo per l'autocertificazione (scaricabile qui), che indica ora anche il domicilio del dichiarante, oltre alla residenza, e recepisce gli ultimi divieti di movimento. L'indicazione è stata data con una circolare inviata dal capo della polizia a prefetti e questori. Nel documento viene precisato chi è legittimato a spostarsi: ad esempio i pendolari e chi va alla stazione o all'aeroporto per "trasferire propri congiunti nella propria abitazione".