Una cantante giovane ma già matura, che rifugge il virtuosismo vocale vero e proprio, per dare spazio alla comunicatività, facendo arrivare a chi ascolta ogni singola parola. Lei è Lucia Miller nostra gradita ospite a "Popular". "Lampi Sulla Pianura”, è il titolo della sua recente uscita discografica. Un “concept album” prodotto ed arrangiato da Massimo Bubola, personaggio di culto della scena musicale italiana e storico collaboratore di Fabrizio De Andrè. I riferimenti musicali di Lucia sono cantautrici come: Susan Vega, Natalie Merchant, Emmylou Harris, modelli lontani dall’atletismo vocale in voga in Italia, ma di grande intensità interpretativa e qualità poetica.
A 21 anni Lucia incontra Massimo Bubola, con cui nasce un sodalizio e una collaborazione artistica, ed entra a far parte della sua Eccher Band come voce femminile e a collaborare, sia in studio che come produttrice esecutiva, con l’etichetta indipendente Eccher Music. Il disco è dedicato alle figure femminili che nella storia e nella letteratura sono state esempi significativi nel lungo percorso dell'emancipazione e dei diritti delle donne. Massimo era presente all'incontro con Lucia, per questo il nostro spazio non poteva non essere "allargato" anche a lui, che con la preparazione e la passione che da decenni lo accompagna, ha arricchito ulteriormente il dialogo con la cantante. Dal disco di Lucia sono già stati tratti tre singoli l’ultimo dei quali “Annie, hannah”, dedicato ad Anna Frank. "E’ una canzone che tempo fa Massimo Bubola aveva già cantato - dice Lucia Miller -, ci tenevamo ad inserirla nel disco, per parlare di una figura femminile giovane e innocente, morta nel campo di concentramento di Bergen Belsen. Attraverso i suoi scritti Anna Frank ha lasciato una sorta di ritratto di come questa donna, una volta adulta, avrebbe potuto essere e farci capire cosa ci eravamo persi a causa della sua morte, così prematura e drammatica. Per questo è stato bello dedicarle una canzone.
Massimo Bubola, da sempre molto interessato alla Storia, sulla canzone dedicata ad Anna Frank, dice: "Nel testo parlo di un'adolescente che aspetta la fine della guerra per farsi crescere i capelli, che teneva corti per paura dei pidocchi, una ragazza con i suoi sogni, morta in maniera tragica. Fa male vedere oggi che alcune tifoserie in Italia, la usano come un insulto ai sostenitori della squadra avversaria".
Lucia, la tua vocalità mi ha colpito molto...
E' il mio modo di cantare, che cerco di coltivare da sempre Massimo molto aiutata ad interpretare queste canzoni, aggiungendo un mio tocco personale senza snaturarle o enfatizzarle, ma portandole a chi ascolta, nel modo più naturale possibile". Mi piacciono anche le pause, che servono a far "respirare" le parole. Per quanto mi riguarda posso aggiungere di avere ancora molto da imparare.
Massimo, cantare è difficile?
Per cantare in una band, devi essere sempre padrone della situazione, mi sembra che Lucia abbia imparato ad interiorizzare il testo, molti oggi cantano canzoni delle quali non capiscono le parole.
Ci sono molti artisti che pensano che l'estensione vocale sia la sola cosa che conti, mentre secondo me l'arte non ha nulla a che vedere con la mera esibizione delle proprie qualità, come se fossimo in una gara sportiva. Scrivo musica da molti anni e cerco di ascoltare generi che vanno dalla classica al rock nelle sue costanti evoluzioni, per continuare a curare la mia formazione musicale. Senza mai perdere la mia prospettiva sulla Storia, che rappresenta secondo me, un modo per capire meglio il presente.
Lucia, sono molte realtà le donne protagoniste del tuo primo disco solista...
Si oltre ad Anna Frank posso citare Anita Garibaldi che decise di seguire fino all'ultimo l'uomo che amava o Margherita unica donna sepolta al Sacrario di Redipuglia, morta nella prima guerra mondiale, una ragazza di ottima famiglia, poteva benissimo starsene a casa ma scelse di andare al fronte per curare i feriti, morì per l'epidemia di febbre Spagnola che fece più vittime della guerra vera e propria. Abbiamo scelto ogni brano con Massimo, attingendo da brani realizzati da lui in passato, ma anche creando canzoni nuove. Massimo parla così delle donne protagoniste delle canzoni di "Lampi sulla pianura": erano figure che era bello tratteggiare, dice Massimo Bubola, la canzone è una letteratura breve, da "Franziska" che scrissi per De Andrè, alla fotografa e attrice Tina Modotti, a me piace molto l'arte ed il ritratto, per questo amo "ritrarre" personaggi attraverso i testi delle mie canzoni.
"Lampi sulla Pianura" si chiude con "Ninna Nanna"
Si, dice Lucia, è un brano che volevo inserire in questo disco ed al quale tengo molto, una canzone di tanti anni fa, che fu pubblicata nel primo disco di Massimo, una ninna nanna che mi piaceva cantare a mio figlio Giacomo. Il disco è un "concept album" e una sorta di viaggio che inizia al mattino e si conclude la sera, appunto con una "ninna nanna".