Ciò che la quarantena ci sta insegnando negli ultimi tempi è che combattere un virus insidioso come il Covid-19 ci ha costretti a restare lontani gli uni dagli altri, ma facendoci riscoprire il significato del restare connessi con milioni di persone in tutto il mondo. La stessa idea del rimanere in contatto virtuale con il resto del pianeta ha dimostrato di conoscerla bene anche il game creator Hideo Kojima, al quale i fan attribuiscono ora anche l'aver predetto l'avvento del virus in Death Stranding mesi prima che l'epidemia facesse il suo drammatico corso.
L'ultimo lavoro dell'eclettico sviluppatore giapponese aveva già scatenato prima della sua uscita un corollario di ipotesi, in cui i fan si erano buttati a capofitto pur di trovare elementi significativi e nascosti sotto la superficie delle sue storie. Tutti i giochi di Kojima, infatti, contengono sempre messaggi sottostanti che affrontano problematiche legate alla vita reale.
Death Stranding, uscito lo scorso novembre, è ambientato negli Stati Uniti in un quadro temporale in cui un fenomeno apocalittico (da cui il titolo del gioco) ha costretto i sopravvissuti a ritirarsi in colonie isolate, avendo come unico anello di connessione il personaggio principale Sam Bridges (interpretato dall'attore Norman Reedus), incaricato di consegnare loro viveri e provviste.
Al verificarsi del primo caso di Covid-19 nel dicembre dello scorso anno, la storia di Death Stranding è apparsa sempre più aderente allo stato attuale del mondo. Proprio come Death Stranding, infatti, molte persone hanno paura di uscire in pubblico per non mettere a rischio la propria vita e quella di altre persone, cercando di restare al sicuro dalle minacce esterne tra le mura delle proprie abitazioni.
© IGN
Questa non è la prima volta che Kojima "prevede" gli eventi del mondo reale. Metal Gear Solid e il suo sequel Metal Gear Solid 2 avevano già anticipato in maniera inquietante la crescente diffusione della disinformazione, del controllo militare e dell'occulto monitoraggio dei governi mondiali agli albori degli anni novanta.
Mentre questo capolavoro assoluto ha impiegato quasi 20 anni perché trovasse riscontro nel mondo reale, gli eventi di Death Stranding hanno impiegato meno di sei mesi per essere completamente pertinenti agli eventi attuali, così che i fan stanno tornando a giocarlo con attenzione per carpire ulteriori attinenze alla situazione corrente.
Che si tratti di una questione "medianica" o meno, resta il merito a Kojima di aver messo in luce il suo genio nel sensibilizzare ancora una volta l'opinione pubblica in relazione a temi così scottanti e che ci riguardano, purtroppo, da così vicino.