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Coronavirus, l'appello dei medici bresciani: "Chiudere tutto"

Sergio Cattaneo ribadisce che le terapie intensive della Lombardia "non hanno più posti". Paolo Terragnoli: "E' finito il momento di uscire, aumentano i contagi tra i giovani"

Le terapie intensive della Lombardia "non hanno più posti. Il mio appello alle istituzioni è quello di chiudere tutto. Non si può continuare a far circolare le persone". Lo ha detto Sergio Cattaneo, primario di Cardiorianimazione degli Spedali Civili di Brescia. Pensiero condiviso anche da Paolo Terragnoli, primario del Pronto soccorso della Clinica Poliambulanza. "E' finito il momento di uscire, bisogna stare a casa e va chiuso tutto".

"Aumentano i giovani contagiati" - E' un vero e proprio grido d'allarme quello di Paolo Terragnoli: "Aumentano sempre più i giovani contagiati. Bisogna chiudersi in casa", ha detto. 

La situazione a Brescia - A Brescia, tra città e provincia, i contagi sono 4648, con 594 morti e i 1.156 dimessi registrati dall'Ats di Brescia. "La gestione dei tanti morti per ora non è critica", ha spiegato il prefetto di Brescia, Attilio Visconti. "L'intesa con la Diocesi sta permettendo di portare le salme nelle chiese dei paesi. Al momento non c'è necessità dell'intervento dell'Esercito". 

A Brescia la guerra al coronavirus, ospedale d'emergenza per i malati

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Tute protettive, maschere facciali e tutti i presidi sanitari necessari per ripararsi dal virus: è la "divisa" indossata da medici e infermieri che operano nella struttura d'emergenza allestita fuori dall'ospedale di Brescia per trattare i malati di coronavirus.

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