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Coronavirus, realizzato in Emilia-Romagna un ventilatore doppio: si collega a due persone invece che a una

Il primo prototipo è già stato testato a Bologna e funziona. "E' come moltiplicare i pani e i pesci", ha spiegato il commissario per l'emergenza, Sergio Venturi

Buone notizie sui ventilatori per le terapie intensive. In Emilia-Romagna è stato realizzato un respiratore capace di collegarsi a due persone invece che a una. L'idea è venuta a un team guidato da Marco Ranieri, esperto di rianimazione, e subito realizzata da un'impresa di Mirandola (Modena). Il primo prototipo, realizzato in 72 ore, è stato già testato a Bologna e funziona. "E' come moltiplicare i pani e i pesci", ha spiegato il commissario per l'emergenza coronavirus, Sergio Venturi. "E' straordinario", ha commentato il governatore Stefano Bonaccini.

"Hanno costruito il primo prototipo, che è già al Sant'Orsola di Bologna: l'hanno testato e funziona. Nei prossimi giorni saremo in grado di ordinarli e naturalmente andranno per primi a Piacenza e Parma, che sono i territori più in difficoltà". Per Venturi, "si tratta di una notizia formidabile che ci riempie di orgoglio: molti, anche chi ci guardava con scetticismo, ci riconosceranno quello che siamo stati capaci di fare".
 

"72 ore per realizzare un circuito innovativo che permette di utilizzare un ventilatore polmonare per più pazienti contemporaneamente. Uno strumento messo a punto da un’azienda di Mirandola, nel distretto biomedicale modenese, che potrebbe rivelarsi fondamentale per moltiplicare i posti letto in terapia intensiva. E’ davvero una notizia straordinaria, che dice tanto della nostra terra. Ci siamo sempre rialzati, e lo faremo anche questa volta. Insieme", ha commentato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, sulla sua pagina Facebook -  Il circuito "è stato testato all'ospedale Sant'Orsola di Bologna e funziona. Già nei prossimi giorni - ha aggiunto - ordineremo quelli necessari e i primi saranno inviati nelle province dove la situazione è più critica".

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