Coronavirus, stop al Festival di Cannes: rimandato (forse) all'estate. Spike Lee: "La gente muore, non è un film"
La kermesse si sarebbe dovuta tenere dal 12 al 23 maggio
L'organizzazione del Festival del Cinema di Cannes ha annunciato che la kermesse, che doveva svolgersi dal 12 al 23 maggio, è stata rinviata a causa dell'epidemia di coronavirus. "Non appena l'evoluzione della situazione sanitaria francese e internazionale ci permetterà di valutare quali siano le effettive possibilità, renderemo note le nostre decisioni", si legge in un comunicato. Il presidente di giuria Spike Lee: "Sono d'accordo al 100 per cento. Non è un film, la gente muore".
Spike Lee: “Non è un film, la gente muore”
"Sono d'accordo al 100 per cento con la decisione di Thierry Fremaux di far slittare il Festival di Cannes. Il mondo è cambiato e lo fa ogni giorno. La gente muore con il coronavirus e così, non a caso, il presidente francese ha detto più volte che siamo come in guerra. Le cose che amiamo hanno dovuto fare un passo indietro: ovvero il cinema, la tv, lo sport e uno sport globale come il baseball". Questo il commento di Spike Lee, presidente di giuria dell'edizione 2020 della manifestazione prevista dall'11 al 23 maggio e che dovrebbe slittare a fine giugno, inizio luglio.
"Non dimentichiamoci che Cannes è il più grande festival del mondo, il più grande palcoscenico per il cinema. Tutti dobbiamo pregare per uscirne, trovando un vaccino per poi rialzarci, fisicamente, emotivamente e finanziariamente, in tutto il mondo. Non è uno scherzo, non è un film, la gente sta morendo".
Le ipotesi
"Le ipotesi al vaglio sono numerose ma la principale sarebbe un semplice rinvio tra fine giugno e inizio luglio 2020", si legge nel comunicato pubblicato sul sito del Festival, dove si legge anche: "Nel frattempo, il Festival di Cannes presta il suo supporto vocale a tutti coloro che invitano fermamente tutti a rispettare il blocco generale e chiedono di mostrare solidarietà in questi tempi difficili per il mondo intero".
E se Cannes si ferma, non va meglio negli altri settori dello spettacolo: ferme le sale, fermi i set, titoli in pending (ossia senza data), come si organizza il futuro? Il festival di Cannes, che muove affari incredibili con il Marche' du Film, con l'industria delle star e del 'cineturismo' con tutto l'indotto nella regione, è in pieno tsunami e lo stop provoca un effetto domino sugli altri festival, primo fra tutti Venezia, le cui date quest'anno dal 2 al 12 settembre sembrano per ora mettere al riparo la Mostra. "Noi lavoriamo alla selezione come un'annata normale, per quanto consapevoli di quello che ci accade. Da qui a settembre immaginiamo non solo per noi festival ma per il cinema e il mondo che il virus sia regredito", dice all'ANSA il direttore Alberto Barbera. La selezione potrebbe essere ben ricca, magari con i titoli pronti per Cannes e costretti allo stop e sembra che molti produttori, per quanto Fremaux li stia tenendo a bagnomaria, si stiano gia' facendo avanti in questo senso vista l'aria che tira.
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