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Coronavirus, l'appello disperato di Ornella Vanoni: "Siamo in guerra, vi scongiuro state a casa"

In un video sui social la cantante invita tutti a non uscire e soprattutto a rendersi conto della gravità della situazione

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Tra i tanti appelli social a restare a casa per fermare la diffusione del coronavirus, quello arrivato da Ornella Vanoni è stato particolarmente accorato e commosso. La cantante ha pubblicato un video sui suoi profili social in cui si è sfogata mandando un messaggio di buon senso a tutti quelli che escono di casa senza rispettare le norme previste dai decreti del governo, a proposito delle limitazioni dello spostamento sul territorio nazionale. “Ma non lo capite che siamo in guerra?” incalza la cantante, invitando ad essere “severi con noi stessi, duri con noi stessi” nel costringerci a non uscire per evitare che la quarantena si protragga per molto tempo ancora.

"Ho pensato: vi canto una canzone o vi dico quello che penso?", ha scritto sui social la cantante milanese allegando il video-sfogo che inizia con: "Sono Ornella Vanoni e ho un’età per cui è giusto che io non esca di casa. Sono a rischio eccome: non lo faccio per me, lo faccio per tutti gli altri".

Provata dalla quarantena in casa la Vanoni ha rassicurato tutti: "Io fortunatamente sto bene, ma dobbiamo pensare a tutti quei soldati che lavorano per noi perché sì, siamo in guerra". E poi ha aggiunto, singhiozzando: "Per fortuna c’è la tecnologia e possiamo vederci lo stesso. Dobbiamo stare in casa, lo capite che è pericoloso? Più uscite più noi staremo a casa, anche per un anno. Piuttosto fate le scale a casa vostra. Mi viene da piangere, non so più cosa dire. Basta andare in giro, impariamo a essere duri con noi stessi".

Nel suo appello commosso a restare in casa, consiglia di “guardare la tv, leggere un libro, rotolarsi per terra”.

Già da quando l'Italia era stata dichiarata zona rossa, Ornella Vanoni ha avuto idee nette e decise sul da farsi. E durante la trasmissione radiofonica "Un giorno da pecora", aveva espresso il suo rammarico per le immagini che mostravano i giovani nei bar sui Navigli a Milano: “I giovani si sentono forti, non credono alla morte. Adesso però è una demenza totale: in tv ho visto tanti giovani ai bar sui Navigli, tutti insieme, tutti abbracciati. Mi sono veramente incazzata e mi sono detta: 'Così domani sarà un inferno'”.

Coronavirus, a Milano il Pirellone si illumina con la scritta "State a casa"

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A Milano il grattacielo Pirelli, sede del Consiglio regionale della Lombardia, si è illuminato con la scritta "State a casa". Contro il coronavirus "ad oggi questo è l'unico vaccino che abbiamo", ha commentato il presidente dell'assemblea lombarda Alessandro Fermi, che ha pubblicato su Facebook la foto del "Pirellone" accesso. 

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