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Covid-19, Volkswagen, Daimler, Porsche e BMW si fermano

Ma anche Ford e Toyota sospendono la produzione europea

Un 2020 che si annuncia disastroso per lʼauto

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Buon ultima la Germania, o meglio i costruttori tedeschi che hanno fabbriche di auto e componenti in tutto il Vecchio Continente. Il coronavirus non conosce le frontiere e dopo FCA e le francesi Renault e PSA, ecco che la sospensione produttiva arriva anche da parte delle Case tedesche.

Il mercato dʼaltronde volge contro lʼidea che bisogna produrre a ogni costo. A febbraio il mercato auto europeo è calato del 7,2%, ma lʼemergenza Covid-19 si è manifestata soltanto dal 22 febbraio e allʼinizio solo in Italia. Oggi invece tocca tutti e salvaguardare la salute dei lavoratori, come lʼesigenza di sanificare e igienizzare lʼambiente, impone governi e aziende a muoversi di pari passo. Daimler, cioè Mercedes, ha deciso di chiudere i suoi stabilimenti in Germania ed Europa per due settimane, come Porsche che si fermerà dal 21 marzo per riaprire il 6 aprile. Ancora più drastica la decisione di BMW, che fermerà la produzione in Europa (e in Sudafrica) fino al 19 aprile!

Ieri però tutti gli occhi erano puntati su Volkswagen. Perché il primo produttore di autoveicoli al mondo ha 72 stabilimenti produttivi in Europa (124 nel mondo), di cui 28 in Germania, con oltre 670 mila dipendenti! Fermare tutto e contemporaneamente è difficile, anche perché la pandemia si muove in tempi rapidi ma diversi fra Paese e Paese. Il primo bimestre del 2020 è stato inoltre tuttʼaltro che esaltante, con vendite calate del 15% e il titolo in borsa che ha perso il 35% del suo valore. Così la decisione di sospendere la produzione per due settimane in Germania, Spagna, Portogallo, Slovacchia e in Italia nei siti emiliani di Lamborghini e Ducati. Al contrario, è ripresa dopo 3 settimane la produzione in Cina, dove Volkswagen ha 23 fabbriche.

Da oggi 19 marzo sospende la produzione anche Ford, sia in Germania dove ha due stabilimenti che in Romania, a Craiova, e pure quello spagnolo di Valencia dove assembla motori. Peraltro è sempre più difficile assicurare la giusta tempistica della catena di fornitura e la produzione auto risulterebbe alla fine più inefficiente e dispendiosa di un fermo temporaneo con bonificazione degli ambienti di lavoro. In Francia Toyota ha chiuso fino al 31 marzo la fabbrica di Valenciennes, dove produce la Yaris per tutta Europa, e lo stesso avviene in Portogallo dove si produce il Land Cruiser.

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