Iniziativa partita da una cooperativa

Coronavirus, nell'Aquilano un'intera comunità si autoproduce mascherine: "Non sono a norma, ma meglio di niente"

Già cento i dispositivi cuciti con stoffe e garze dagli abitanti di Corfinio, su iniziativa di una cooperativa. "Siamo abituati a fare attività di questo tipo - spiega a Tgcom24 Tiziana Taucci; - ora abbiamo allestito una sorta di catena di montaggio a distanza"

di Gabriella Persiani

"E' una specie di catena di montaggio a distanza quella che abbiamo allestito non potendoci ritrovare più nella nostra sede: ognuno a casa sua, chi taglia, chi mette gli spilli e chi cuce. Così abbiamo iniziato ad autoprodurci mascherine anti-coronavirus. Non sono a norma, ma sicuramente meglio di niente per uscire in caso di necessità". Senza giri di parole Tiziana Taucci, della cooperativa di servizi per la comunità La Mosca Bianca di Corfinio (L'Aquila), presenta a Tgcom24 l'iniziativa che coinvolge l'intero paese. "Siamo mille residenti abituati a risolvercela da soli - spiega, - così se le mascherine mancano, ce le cuciamo".

"Tutto nasce dal fatto che qui non ci sono mascherine e forse non arriveranno mai - racconta Tiziana Taucci a Tgcom24; - dalle zone vicine ci raccontano che qualcuno le vende facendoci la cresta, così abbiamo iniziato a cucircele da soli".

"Una nostra socia sarta - prosegue il racconto - ci ha inviato un video-tutorial e ognuno a casa propria ha iniziato a cucirle per permettere a chi del paese ha necessità di uscire, in base a quanto previsto dal decreto, di poterlo fare in sicurezza per sé e per gli altri".

"Certo, sono mascherine fai-da-te realizzate con cotone molto pesante e una fessura nel quale inserire garze e fazzoletti, vanno lavate, igienizzate, non sono i dispositivi sanitari raccomandati dal ministero, ma in caso di starnuti e tosse possono essere di aiuto", continua.
 

E come avviene la consegna? "Chi non può farsele, - risponde, - ci chiama e le distribuiamo con tutte le precauzioni del caso, dando indicazioni su come usarle e ribadendo che non si deve uscire di casa se non per urgenze. In un paio di giorni ne abbiamo cucite un centinaio, già consegnate".

"Per noi - conclude - è anche questo un modo per essere vicini alla nostra piccola comunità; ci mettiamo al servizio di tutti: pensi che con il contributo delle stesse famiglie siamo riusciti ad acquistare il pullmino per portare i nostri bambini a scuola nel paese vicino. Siamo abituati a risolvere ogni problema tutti insieme, senza aspettare gli enti che hanno pochi fondi".