Coronavirus, l'appello di Beppe Sala ai runner: "Pensate a chi è recluso in casa"
Il sindaco di Milano chiede ai cittadini uno sforzo maggiore: "Sono giorni delicati, restate a casa". Poi la rabbia per infermieri e medici: "Trovo inaccettabile che non venga fatto loro il tampone"
A quasi un mese dallo scoppio dell'emergenza coronavirus il sindaco di Milano Beppe Sala ha lanciato un appello ai suoi cittadini. In primis ha parlato ai runner che continuano a fare attività fisica ritrovandosi spesso a trasgredire le norme di sicurezza: "Premetto che voi potete correre, però provate ad avere questo pensiero: mentre tu runner corri, sei felice, ne hai cento alla finestra che ti guardano e si arrabbiano perché si sentono reclusi".
"E' evidente cosa fare: assumere un comportamento tale per cui meno milanesi possibili siano costretti ad andare negli ospedali milanesi perché contagiati", ha osservato il primo cittadino meneghino via Facebook. Sala si è rivolto anche ad anziani e giovani: "Fatemelo ridire con ancora più intensità. Agli anziani: non andate a comprare ogni giorno quattro panini, cinque arance: cercate di stare a casa; ai ragazzi: non si gioca per strada e nei parchetti".
"Questi sono giorni delicati: c'è chi dice che il picco sarà il 26, 27, 28. Io non lo so ma ho la sensazione che questi siano giorni veramente delicati. Per cui in questi giorni state a casa: io sono qua in ufficio a Palazzo Marino a gestire il quotidiano, ma anche molto a pensare a cosa fare dopo perché dopo si dovrà mettere in atto una ricostruzione sociale ed economica senza precedenti. Ma io ci sono e sono qui a lavorare con i collaboratori per la città", ha sottolineato.
Sala ha poi espresso un messaggio a favore di infermieri e medici: "Trovo inaccettabile che ai medici, al personale sanitario e ai medici di base non venga fatto il tampone".
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