Jo Squillo: Giorgio Armani, la collezione per lʼinverno 2020/21
Nel mondo Giorgio Armani il rigore incontra la gentilezza. Così la purezza delle linee che avvolgono il corpo e accompagnano i gesti esalta la personalità nelle sue qualità più intime e vere.
Maschile e femminile si uniscono in un nuovo equilibrio, riaffermando l’essenza di uno stile coerente e in continua evoluzione. Questa stagione il confronto tra il guardaroba di lui e quello di lei avviene in un’atmosfera carica di ovattato romanticismo. Sulle note toccanti di una musica classica rivista si materializza una visione di rigore vellutato e fremente. Le epaulettes, i galloni, le nervature di divise da eroe letterario, ma anche i cappotti avvolgenti, le giacche piccole dalle abbottonature alte e i pantaloni alla zuava infilati dentro gli stivali, sono riletti al femminile, ammorbiditi, ingentiliti. Anche il camouflage è una composizione astratta e scintillante di fiori e petali, mentre la divisa perde l’aplomb marziale per suggerire un contegno aggraziato.
Il velluto nero segna il movimento e lo ritma in silhouettes fluide dalle spalle decise. Piccole giacche, pastrani, pantaloni dritti, soprabiti di maglia, indossati con le scarpe piatte o gli stivali e accompagnati da borse di forma geometrica, disegnano una progressione che di sera lascia spazio ai lunghi abiti scintillanti. Domina il nero, luminoso invece che notturno, punteggiato da ampi tocchi di rosa, verde acqua, grigio perla.
Giorgio Armani conclude la sfilata con un pensiero rivolto alla Cina, un paese con il quale lo stilista ha da sempre un legame speciale, estetico e culturale, e manda in passerella una selezione di look delle collezioni Giorgio Armai Privé primavera/estate 2009 e 2019, che proprio alla Cina erano ispirate.
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