Modena, Verona, Milano, Siena e altrove. In Italia "stanno iniziando a fioccare i verbali redatti ai senzatetto per violazione dell'articolo 650 del Codice penale", non avendo rispettato l'obbligo di restare in casa per contenere la diffusione del coronavirus, ma i destinatari sono clochard, che per definizione non possono restare a casa perché una casa non hanno. A denunciarlo è l'associazione Avvocato di strada, con un appello indirizzato al premier Giuseppe Conte.
Per Avvocato di strada "bisogna occuparsi, e in fretta, di chi non ha un tetto sulla testa ed è costretto a vagare per le città. Diciamo da più di 20 anni che chi vive in strada ha bisogno di una casa e di una residenza per potersi curare ma oggi, ai tempi del coronavirus, queste necessità assumono una drammatica urgenza". Ad aggiungere un carico su una situazione già paradossale, riporta Repubblica, stanno "iniziando a fioccare i verbali redatti ai senza tetto", scrive l'associazione nella nota diffusa per segnalare l'appello:
"Siamo a lavoro per chiedere le archiviazioni ma intanto continuiamo a porre la nostra domanda. Come fanno a restare a casa le persone che una casa non ce l'hanno?". L'appello è firmato dal presidente Antonio Mumolo e da una sessantina di legali che fanno parte del direttivo o operano per Avvocato di strada nelle città di tutta Italia. "Io vorrei restare a casa... ma se una casa non ce l'ho?", è l'incipit della lettera: "Questa è la situazione in cui si trovano circa 50.000 persone in Italia".