ANCORA NEL PIENO DELLA CRISI

Coronavirus, i casi aumentano ma c'è un rallentamento | Timore per boom di contagi nel weekend al Centrosud

Il totale è salito dei contagiati ora di 14.955 persone, con il numero di coloro che è in terapia intensiva che rimane sempre attorno al 10%. E le vittime sono ormai 1.266.

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Con quasi 15mila malati e altri 250 morti in un solo giorno, l'Italia rischia di non aver ancora visto il peggio. In particolare nel fine settimana potrebbe esserci un boom di contagi da coronavirus al Centrosud dovuto all'"effetto assembramento" dello scorso weekend, prima che entrassero in vigore le misure restrittive per tutto il Paese. D'altro canto l'analisi statistica dei dati degli ultimi cinque giorni fa emergere un timido rallentamento del contagio.

Questo sarebbe legato alle misure preventive assunte dai cittadini e non ancora al lockdown del governo. A indicarlo è lo studio pubblicato da Enzo Marinari, professore di fisica teorica alla Sapienza, Enrico Bucci della Temple University, Giuseppe De Nicolao dell'Università di Pavia e Giorgio Parisi dei Lincei. Resta il fatto che i numeri continuano a crescere in maniera impietosa: anche nelle ultime 24 ore si sono registrati 2.116 malati in più rispetto a giovedì. Il totale è salito ora a 14.955 persone positive al virus, con il numero di coloro che è in terapia intensiva che rimane sempre attorno al 10%. E le vittime sono ormai 1.266.

Il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro, ha tracciato l'identikit di chi finisce in terapia intensiva: si tratta di persone che hanno un'età media di 80,3 anni di cui solo il 25,8% donne. La fascia d'età più a rischio è quella tra gli 80 e gli 89 anni ma c'e' un ulteriore dato che va tenuto in considerazione: "la maggioranza delle vittime - spiega - aveva piu' patologie croniche, solo due erano non portatrici di patologie. Il 46-47% dei morti ne aveva almeno 2-3".

Secondo gli scienziati, le misure di contenimento prese dal governo dovrebbero attutire il picco, ma avranno anche un altro effetto. "L'epidemia durerà di piu' - spiega il professore di igiene dell'università di Pisa Pier Luigi Lo Palco - ma il numero di casi risulterà gestibile per il servizio sanitario". Uno scenario che potrebbe però essere sconvolto da un'impennata dei casi di contagio al Centrosud, dove le strutture sanitarie non sarebbero in grado di reggere l'urto così come avvenuto con fatica al nord. "E' verosimile aspettarci casi in questo weekend, in parte come effetto dei comportamenti assunti lo scorso fine settimana - ha spiegato Brusaferro -. L'incubazione è tra 4 e 7 giorni: abbiamo visto folle assembrate al mare o in stazioni sciistiche o in mega aperitivi, luoghi dove probabilmente il virus ha circolato. Una parte di quelle persone nei prossimi giorni probabilmente mostrerà una sintomatologia. Speriamo di essere smentiti dai fatti".

Il discorso riguarda soprattutto Roma, dove tra l'altro Virginia Raggi ha deciso di chiudere parchi e ville comunali proprio per evitare che le attività motorie consentite si trasformino in assembramenti, e le altre città del sud. E anche per evitare che si ripetano situazioni come quelle della settimana scorsa, sono 4mila gli uomini delle forze di polizia impegnati nei controlli mentre il ministro Bonafede ha annunciato l'assunzione di 1.100 unità della Polizia penitenziaria per garantire la sicurezza negli istituti di pena.

Intanto si lavora a pieno ritmo per il potenziamento degli ospedali e la fornitura di materiale sanitario. Il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha attribuito alla Protezione Civile l'impossibilità di realizzare un ospedale nella Fiera di Milano ma il Dipartimento ha risposto che il problema è il reperimento dei materiali sul mercato. Dunque, sarebbe la soluzione concordata, si va verso un potenziamento di tutte le strutture sanitarie già esistenti in Lombardia, soprattutto per quanto riguarda le terapie intensive. E proprio su questo fronte, sono già stati distribuiti circa 320 ventilatori nelle Regioni piu' sotto stress.