A Lecce festeggiano il compleanno al ristorante, a Rimini giocano a beach volley: "furbetti" nei guai da Nord a Sud
Nell'Aquilano una donna è stata denunciata per aver diffuso su Facebook una fake news sull'epidemia
Trenta persone sono state denunciate mentre pranzavano in un ristorante a Sternatia, nel Leccese, per festeggiare un compleanno, violando le prescrizioni per contenere il contagio da coronavirus. I controlli delle forze dell'ordine continuano da Nord a Sud. A Rimini sono stati denunciati in sei, tra i 26 e i 42 anni, sorpresi sul lungomare Tintori mentre erano intenti a giocare a beach volley.
A Santhià sei persone sono state sorprese dai carabinieri mentre giocavano a calcio in un parco. Si aggiungono alle otto persone trovare nei giorni scorsi in un circolo di corso Fiume, a Vercelli, mentre cenavano, con il locale chiuso, non curanti del divieto di assembramenti. C'è anche chi, alla vista delle forze dell'ordine, ha tentato una fuga prima di ammettere di essere in strada "alla ricerca di stupefacenti". Si tratta di due 40enni, denunciati a Torino dagli uomini della guardia di finanza.
A Bologna sono una quarantina le persone denunciate. Tra loro ci sono dieci uomini che giocavano a basket, di età compresa fra i 19 e i 44 anni, e otto persone beccate in un bar di Castenaso impegnate in una sfida a scopone scientifico ai tavolini del locale. A Ramacca, nel Catanese, due coniugi hanno organizzato una festa di compleanno in una tavernetta pubblica. A interromperla sono arrivati i carabinieri: per la coppia e per i loro 16 invitati sono scattate le denunce.
A Bergamo sono già 40 i denunciati. "Ho litigato al telefono con la mia fidanzata e quindi la sto raggiungendo per chiarire di persona". "Ero uscito a comprare liquori per 150 euro per una festa che sto organizzando a casa con un gruppo di amici". "Siamo andati a comprare il pane nel paese vicino perché è più buono", sono alcune delle giustificazioni che i carabinieri di Bergamo hanno raccolto ai posti di controllo.
Due 70enni vicentini hanno invece lasciato la città per andare in vacanza nella loro seconda casa a Montalcino (Siena), ma sono stati sorpresi e denunciati dai carabinieri. I due sono stati trovati a passeggiare nel centro storico del borgo toscano e al controllo dei militari non hanno saputo giustificare la propria presenza.
A Catania il coronavirus non ferma i bagnanti In Sicilia, a guardare la spiaggia, l'emergenza pare lontana. Seduti su una panchina, uno accanto all'altro, con le mascherine a guardare il mare. O sdraiati sugli scogli, anche in costume da bagno, a prendere il sole, che splende e fa salire la temperatura a 22 gradi. Non tutti a distanza di sicurezza. Si presenta così la spiaggia di San Giovanni Li Cuti, zona marinara di Catania. Gli appassionati del mare non si sono fatti intimorire dal decreto del presidente del Consiglio e sono usciti da casa per prendere il sole, possibilmente in compagnia.
Fake news, una persona denunciata in Abruzzo Si registra invece in Abruzzo la prima denuncia per una "bufala" sul coronavirus lanciata sui social. A finire nelle maglie della giustizia, con una denuncia per procurato allarme, è stata una donna residente a Villalago, nell'Aquilano. Nei giorni scorsi, la donna, in un post pubblicato su Facebook, aveva scritto che nel vicino paese di Anversa degli Abruzzi ci sarebbe stato un caso di coronavirus. Notizia totalmente inventata. Ad aggravare la posizione della donna anche il fatto che la stessa, per essere più convincente, aveva citato come fonte il quotidiano "Il Centro". Il sindaco di Anversa, Gianni Di Cesare, ha subito segnalato il caso ai carabinieri, che hanno provveduto a denunciare la donna alla Procura della Repubblica di Sulmona.
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