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Coronavirus, l'Oms: "Si può definire pandemia"

L'Organizzazione mondiale della sanità si è detta "incoraggiata dalle misure aggressive adottate dall'Italia, sperando che abbiano effetti nei prossimi giorni"

"Tutta Italia in lockdown per il coronavirus", le nuove misure sono breaking news mondiale

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Le misure anti-coronavirus che estendono a tutta Italia le restrizioni finora applicate solo nelle zone rosse sono diventate immediatamente breaking news in tutto il mondo. "L'Italia estende le misure per il coronavirus a tutta la nazione", è l'apertura della Bbc. Sulla stessa linea il francese Le Figaro, il britannico Guardian e lo spagnolo El Pais. E per il Washington Post "L'Italia estende le restrizioni ai viaggi a tutto il Paese, mettendo in lockdown 60 milioni di persone".

L'Organizzazione mondiale della sanità ha "valutato che l'emergenza coronavirus può essere definita come pandemia". Il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus ha poi sottolineato: "Siamo incoraggiati dalle misure aggressive adottate dall'Italia, speriamo che abbiano effetti nei prossimi giorni".

Nelle ultime due settimane il numero dei Paesi che sono stati colpiti dal coronavirus è triplicato: si è arrivati oltre 118mila casi in 114 nazioni e 4.291 vittime. "Descrivere la situazione come una pandemia non cambia la valutazione dell'Oms sulla minaccia rappresentata da questo virus. Non cambia ciò che stiamo facendo e non cambia ciò che gli Stati dovrebbero fare", ha sottolineato Ghebreyesus.

Cosa vuol dire pandemia La Covid-19 è la seconda pandemia di questo secolo, comparsa a undici anni dalla pandemia dell'influenza A/H1N1. Come allora, ogni Paese è tenuto a rispondere mettendo in atto dei piani per gestire l'organizzazione di ospedali e terapie, in linea con quanto previsto dall'Oms. Non è stabilito in modo chiaro il momento in cui un'epidemia diventa una pandemia e in generale si parla di pandemia quando in più Paesi avvengono epidemie con una trasmissione molto sostenuta, che non può più essere messa in relazione con il focolaio originario della nuova malattia.

L'ultima dichiarazione di pandemia da parte dell'Oms risale al 2009, quando l'influenza H1N1 colpì circa un miliardo di persone nei primi sei mesi, causando 600mila morti. Quella del coronavirus SarsCoV2 è anche la seconda pandemia in un mondo globalizzato e nella quale il virus si è spostato rapidamente da un continente all'altro a bordo degli aerei, proprio come aveva fatto il virus dell'influenza H1N1. A renderla unica è stata la risposta del mondo scientifico, che ha ottenuto l'identikit genetico dell'agente responsabile con una rapidità mai vista finora.

L'influenza spagnola Profondamente diversa, invece, la situazione ai tempi della Spagnola del 1918, che aveva provocato circa 50 milioni di morti superando con il suo bilancio di vittime quello della Prima Guerra Mondiale. I virus attraversavano i continenti molto più lentamente anche ai tempi della pandemia dell'Asiatica del 1957, che uccise 1,1 milioni di persone, e della Hong Kong del 1968, che uccise un milione di persone.

La differenza tra diffusione e gravità Secondo la definizione dell'Oms, una pandemia è la diffusione in tutto il mondo di una nuova malattia e generalmente indica il coinvolgimento di almeno due continenti, con una sostenuta trasmissione da uomo a uomo. La gravità di una malattia non è il parametro decisivo perché venga dichiarata una pandemia, che riguarda invece l'efficacia con la quale una malattia si diffonde. Può infatti accadere che una pandemia inizi con una gravità moderata e che possa diventare più grave con l'arrivo di una seconda ondata.

Cosa implica la dichiarazione di pandemia La dichiarazione di pandemia implica che ogni Paese metta a punto un Piano pandemico e che lo aggiorni costantemente sulla base delle linee guida dell'Oms. I piani pandemici possono prevedere misure per riorganizzare i posti letto negli ospedali, comprese le strutture di terapia intensiva, e percorsi per alleggerire le strutture di pronto soccorso. Altri provvedimenti possono riguardare i numeri del personale sanitario, con l'acquisto di farmaci e la messa a punto e la produzione su larga scala di un vaccino che diventano prioritarie, così come l'organizzazione delle campagne di vaccinazione.

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