LETTERA A ROMA

Coronavirus, Fontana scrive al governo: "Chiudere tutto in Lombardia tranne gli alimentari e le farmacie"

Il governatore elenca in una lettera dettagliata tutte le misure da prendere per gestire l'emergenza. Ipotesi di rimodulare anche il trasporto pubblico. Confindustria: aziende lombarde pronte a fermarsi

In piena emergenza coronavirus, il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana invia una lettera ufficiale al governo con le richieste per fermare il contagio. Ecco tutte le proposte individuate dal presidente e trasmesse nel documento inviato a Roma.

Nel testo si evidenziano tutte le misure necessarie: 

- Chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio, ad eccezione di quelle relative ai servizi di pubblica utilità, ai servizi pubblici essenziali, alla vendita di beni di prima necessità e alle edicole;

- Chiusura di tutti i centri commerciali, degli esercizi commerciali presenti al loro interno e dei reparti di vendita di beni non di prima necessità. Restano aperte invece le farmacie, le parafarmacie e i punti vendita di generi alimentari e di prima necessità.

- Chiusi i mercati sia su strada che al coperto e le medie e grandi strutture di vendita; Chiusura di bar, pub, ristoranti di ogni genere

.- Chiusura delle attività artigianali di servizio ad eccezione dei servizi emergenziali e di urgenza;-

- Chiusura di tutti gli alberghi e di ogni altra attività destinata alla ricezione ad eccezione di quelle individuate come necessarie ai fini dell’espletamento delle attività di servizio pubblico;

- Sospensione di tutti i servizi mensa sia nelle strutture pubbliche che private;

- Chiusura di tutti i servizi terziari e professionali, ad eccezione di quelli legati alla pubblica utilità e al corretto funzionamento dei settori richiamati nei punti precedenti.

- Sospensione dei termini processuali e degli adempimenti di natura amministrativa, assicurativa..

- Si chiede che venga consentita ogni attività svolta con modalità di lavoro agile e si chiede di individuare quali siano le attività di indifferibile necessità, e si precisa anche che è già stato raggiunto un accordo con Confindustria Lombardia per regolamentare l’eventuale sospensione o riduzione delle attività lavorative per le imprese.

Il governatore conclude sottolineando che "sulla base di queste riduzioni ci riserviamo di modulare il trasporto pubblico locale secondo le necessità".

Confindustria: "Aziende lombarde pronte a fermarsi" - La Confindustria lombarda ha fatto sapere, si legge in una nota del Comitato di presidenza, di essere "disponibile a mettere in campo un codice di autoregolamentazione in linea con le prescrizioni sanitarie più ferree e autoimporsi una sospensione in caso di impossibilità a soddisfare i requisiti di sicurezza richiesti dall'emergenza".