Il governo ha emesso un decreto con il quale, di fronte alla diffusione dei contagi da coronavirus, vengono stabilite restrizioni agli spostamenti delle persone all’interno della Lombardia e di 14 Province. Per entrare e uscire dalla "zona di sicurezza", e per muoversi al suo interno, occorre un’autocertificazione. Bisognerà dimostrare che ci si sposta per motivi di lavoro o per gravi esigenze sanitarie o familiari.
In queste zone ci sono limitazioni agli spostamenti ma non c'è un divieto assoluto come era per le zone rosse. Per spostarsi per "esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute" è necessario presentare ai controlli certificazione che attesti il motivo per derogare alla direttiva di ridurre il più possibile il movimento da un'area all'altra.
Per questo il ministero dell’Interno ha predisposto un modulo che si può scaricare dal sito del Viminaleva compilato ed esibito al momento del controllo. Chi non può scaricarlo e stamparlo può copiare il testo e portare la dichiarazione con sé.
Il controllo delle certificazioni Se si viene fermati si può fare una dichiarazione che le forze dell’ordine trascriveranno ma sulla quale potranno fare verifiche anche successive. Spetta al cittadino dimostrare di aver detto la verità. Se i riscontri saranno negativi scatta la denuncia per inosservanza di un provvedimento dell’autorità che prevede l’arresto fino a tre mesi e una denuncia per reati dolosi contro la salute pubblica.
Le sanzioni La sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti è quella prevista in via generale dall'articolo 650 ma, spiega il Viminale, "salvo che non si possa configurare un'ipotesi più grave quale quella prevista dall'articolo 452 del Codice penale, delitti colposi contro la salute pubblica che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica. Un reato per il quale si rischia il carcere".
Chi svolgerà i controlli I controlli saranno eseguiti lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture dalla polizia stradale e lungo la viabilità ordinaria anche dai carabinieri e dalle polizie locali. La polizia ferroviaria curerà invece, con la collaborazione del personale delle Ferrovie dello Stato, delle autorità sanitarie e della Protezione civile, su tutte le linee ferroviarie controlli su tutti i passeggeri in entrata e uscita dalle stazioni per eseguire le verifiche sullo stato di salute dei viaggiatori con i termoscanner.