Coronavirus, Gallera: "Il decreto ci è arrivato via WhatsApp, è mancata la chiarezza"
A "Stasera Italia" l'assessore al Welfare della Regione Lombardia parla dopo la decisione del governo: "Ho ricevuto telefonate di cittadini in lacrime"
L'emergenza coronavirus continua a preoccupare l'Italia e le forze politiche. Dopo il decreto che ha predisposto la chiusura della Lombardia e di 11 province del nord Italia per arginare la diffusione dell'epidemia, sembra che governo e regioni non sino riuscite a trovare l'intesa necessaria per lavorare fianco a fianco a quest'emergenza.
La conferma arriva dalle parole dell'assessore al Welfare della regione Lombardia, Giulio Gallera, che a "Stasera Italia" si è detto stizzito per la mancata comunicazione con Roma: "Il decreto ci è arrivato verso le 21 via WhatsApp da amici che ci hanno condiviso gli articoli dei maggiori quotidiani online italiani - ha spiegato - Ho ricevuto telefonate nella notte da persone che piangevano perché non sapevano che cosa fare. Per noi le misure erano blande, alcune cose sono state recepite e altre no".
Infine, Gallera ha voluto fare un appello ai cittadini riferendosi soprattutto a chi, nella serata di sabato, ha deciso di abbandonare in fretta e furia Milano per tornare a casa prima dell'entrata in vigore del decreto: "Scappare non è la soluzione, bisogna stare in casa - ha spiegato - non ci sono vaccini e non ci sono medicinali che possano sconfiggere il virus in questo momento. A oggi il virus si vince con il senso civico da parte di tutti".
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