Coronavirus, due italiani bloccati in barca in Tunisia senza acqua e luce: “Guardati come fossimo untori”
A "Pomeriggio Cinque" Sergio e Luca, in quarantena nel porto di Monastir, raccontano le ore di paura vissute nell'attesa di un intervento della Farnesina
Li hanno fatti attraccare con la loro barca nel porto di Monastir, costringendoli a restare a bordo perché sono arrivati dall'Italia. Sergio e Luca a " Pomeriggio Cinque" dall'imbarcazione e raccontano la loro odissea e il trattamento subito dalle autorità tunisine, terrorizzate dal coronavirus: "La nostra è una barca di servizio, eravamo al lavoro nel Mediterraneo e in siamo dovuti andare a Monastir. Lì ci hanno bloccati in porto, ci hanno misurato la temperatura e ci hanno obbligati a stare sulla barca, senza acqua né luce. Ci hanno trattati come fossimo untori". Andarsene, non possono, a causa del mare in burrasca. Poi è intervenuta la Farnesina e ha sbloccato la situazione: "Da ieri abbiamo acqua e corrente elettrica. Per fortuna, stiamo bene".
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