Il coronavirus non fa sconti nemmeno ai medici. Ivo Cilesi era arrivato a Salsomaggiore, a casa della compagna, martedì sera. Accusava qualche malessere ma non aveva febbre. Sembrava solo stanchezza per i tantissimi impegni e progetti che seguiva. Poi, nel giro di tre giorni, la situazione è precipitata. Giovedì notte una crisi respiratoria, venerdì il ricovero all'ospedale di Vaio, a Fidenza, dove è risultato positivo al tampone per il coronavirus. Sabato in trasferimento all'ospedale Maggiore di Parma dove è poi deceduto nella notte tra domenica e lunedì.
Cilesi si era laureato in pedagogia all'Università di Genova ma da anni ormai viveva e lavorava nella bergamasca. Psicopedagogista e terapeuta era specializzato nella lotta all'Alzheimer. A lui si devono due soluzioni creative per osservare gli stati di agitazione per i pazienti affetti da Alzheimer: la "bambola terapia" e "il treno virtuale".
"Alzheimer Uniti Italia - si legge in un post Facebook dell'associazione - ha appreso con dolore la drammatica scomparsa del dottor Ivo Cilesi di cui ricordiamo le grandi doti umani e professionali. Avremo sempre il suo esempio come guida. Esprimiamo anche gratitudine per la vicinanza e sensibilità sempre dimostrate verso la nostra associazione e tutte le persone fragili ".
Lo ricordano anche l'Innovative Elder Research , di cui era presidente: "Una guida competente, silenziosa, garbata, umile". E l'Aip , l'Associazione italiana di psicogeriatria : "La sua vita professionale è stata finalizzata a una forte attenzione per i problemi clinici delle persone affette da demenza. In Italia è stato il primo a diffondere le cosiddette terapie non farmacologiche. Abbiamo deciso di organizzare all'interno dell'Aip un gruppo di studio che cerca di fondare scientificamente i vari approcci, dalla terapia della bambola a quella del treno ".