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Grecia, la guardia costiera respinge i migranti a bastonate | La Turchia: "Non possiamo fermarli, l'Ue li accolga"

Il video diffuso da Ankara: "Sparati alcuni colpi, volevano affondare un gommone"

La Turchia ha accusato la guardia costiera greca di aver compiuto manovre in mare per tentare di "affondare" un gommone di migranti diretto verso alcune isole greche. Secondo le autorità turche, sarebbero anche stati sparati alcuni colpi di avvertimento e usati bastoni per allontanare il natante. Il ministro degli Esteri di Ankara Mevlut Cavusoglu ha quindi lanciato l'allarme: "Non possiamo fermare i migranti che vogliono raggiungere l'Europa". 

Le autorità di Atene hanno deciso un rafforzamento dei controlli alle frontiere marittime e terrestri dopo che Ankara ha deciso di lasciar passare i migranti che intendano recarsi nell'Ue. Ciò, tuttavia, non si sta rivelando sufficiente a fronteggiare l'emergenza: gli arrivi sulle isole si moltiplicano - almeno un migliaio negli ultimi due giorni, secondo fonti locali - e anche alle frontiere terrestri con Grecia e Bulgaria continuano ad accalcarsi in condizioni disperate migliaia di persone: almeno 13mila, secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, 130mila per la Turchia. 

Le autorità di Atene, inoltre, avrebbero arrestato quasi 200 persone accusate di aver attraversato il confine con la Turchia senza autorizzazione. Le prime condanne sono arrivate nelle ultime ore: quattro anni di carcere più una multa da 10mila euro

Ankara: "Non possiamo fermare i migranti, l'Ue li accolga" La Turchia non può "fermare" i migranti che vogliono raggiungere l'Europa. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri di Ankara Mevlut Cavusoglu in una conferenza stampa ad Ankara con l'omologo britannico Dominic Raab, invitando "le istituzioni Ue a rispettare i valori umanitari comuni" e quindi ad accogliere i profughi.

Mosca: "Non fermiamo la lotta al terrorismo per i migranti"  Immediata è arrivata la replica del Cremlino. Il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, in conferenza stampa, ha affermato: "La Russia non può contribuire a risolvere il problema dell'immigrazione dalla Siria a scapito della fine della guerra al terrorismo. Non possiamo contribuire a risolvere i problemi dell'immigrazione a scapito della fine della guerra al terrorismo, come chiedono alcuni politici europei", ha detto Lavrov.  

Un fiume di 120mila migranti si riversa sulla Ue

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