Alessandro Enriquez. Un racconto d’amore intessuto nelle trame di abiti audaci ed appassionati
Capi d’abbigliamento esuberanti e ricercati che nascono dal cuore della cultura mediterranea
Stile giocoso e irriverente, colori audaci, stampe pop, queste le linee guida delle pregiate collezioni firmate Alessandro Enriquez. Eclettico, cosmopolita, sofisticato e geniale, il designer dal cuore mediterraneo, attraverso i suoi abiti, fa vivere l’amore in tutte le sue diverse sfaccettature. Un racconto ironico, fresco e divertente, che si impone come il vero emblema del brand.
Alessandro Enriquez. Un racconto d’amore nelle trame di abiti audaci
Una linea di abbigliamento, originale e contemporanea, che trae ispirazione dalla straordinaria bellezza e dalla sorprendente varietà di spunti che la vita quotidiana è in grado di offrire in ogni suo istante.
I viaggi alla scoperta del mondo e delle meraviglie della natura, la cucina speziata e creativa, la convivialità ad ogni latitudine, l’ardore intenso della cultura mediterranea, la pop-art e il mondo dei cartoon… un mix esplosivo di elementi, che imprimono la firma del buonumore sui capi dello stilista palermitano.
Non soltanto designer, ma anche scrittore, con un importante percorso accademico alle spalle.
Numerosi infatti sono i riferimenti alla letteratura, non a caso la collezione FW2021 è dedicata alla Divina Commedia, in onore del settecentesimo compleanno del capolavoro dantesco: le tre cantiche trovano così una nuova coraggiosa espressione negli outfit più alla moda, secondo l’inconfondibile impronta artistica dello stilista.
Il denim e le stampe giocano sempre un ruolo centrale in ogni collezione.
Trattamenti e finishing sostenibili, nella direzione di una moda a tutela dell’ambiente. Linee morbide e oversize rigorosamente unisex e genderless. Palette cromatiche accese e contrastanti. Per vivere la moda come una storia d’amore, sensuale ed appassionata.
Chi è Alessandro Enriquez?
Sono un amante della ricerca, del colore e del buonumore. Un collector di abiti vintage e di riviste di moda.
Quali sono le tue origini e qual è stato il tuo percorso di formazione?
Siciliano dal lato materno e franco-tunisino, con origini spagnole, dal lato paterno. Mi reputo un cittadino del mondo, viaggio da sempre e mi piace soffermarmi più di qualche giorno nelle città che visito, per lavoro o per piacere. Il mio heritage familiare è variegato così come lo sono le mie collezioni, caotiche, pop e irriverenti. Le figure femminili nella mia vita hanno sempre svolto un ruolo fondamentale, soprattutto la mamma e la nonna, che si sono occupate dei miei studi e della mia formazione. Una Laurea in Lettere e due Master in moda, uno a Londra presso il Central Saint Martin e uno a Milano presso l’Istituto Marangoni, hanno preparato il terreno alla mia carriera di stilista.
Esiste un episodio significativo della tua vita che ti abbia avvicinato alla creatività e al mondo della moda?
Esistono tanti episodi, da quando ero bambino sino ad oggi… dallo shopping con la nonna alle prime interviste, quando vivevo in Spagna, per la tesi di laurea con i designer madrileni, fino alle visite al Victoria and Albert Museum di Londra, passando per tutte le volte che, mentre cucino, le spezie mi mettono di buonumore! Credo che la creatività avvolga la vita di un individuo a 360 gradi, non solo tramite la moda, ma potenzialmente attraverso tutte le mille sfaccettature della quotidianità. Per questo anche la cucina, la fotografia, la letteratura e tanto altro sono dei mondi dai quali ricevo costantemente stimoli creativi.
Com’è nato il brand che porta il tuo nome?
Ho iniziato la mia carriera disegnando per altri brand, tra cui Costume National, ho poi scritto un libro di cucina e mi sono appassionato alla scrittura, iniziando così a collaborare con Vogue, Elle e Marie Claire. Contemporaneamente, nel 2014, ho intrapreso questo percorso personale, che ha poi assorbito tutto il mio tempo, diventando il main work nell’ambito della mia vita.
Quali sono le cifre stilistiche che contraddistinguono le tue collezioni?
Le stampe, i forti colori vibranti e le loro combinazioni. Per me i capi sono come delle tele bianche sulle quali raccontare una storia. L’amore è sempre presente nelle mie collezioni e si manifesta in forma diversa ogni stagione. Per la FW2021, la Divina Commedia di Dante Alighieri, che compie 700 anni, sarà la vera protagonista. Ho infatti voluto re-interpretare l’amore delle tre cantiche: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Tutto in chiave Pop e illustrata.
L’ispirazione da dove arriva? Cosa c’è del tuo mondo, delle tue origini mediterranee, dei tuoi viaggi nelle tue creazioni?
L’ispirazione arriva dalla voglia di scoprire e di raccontare qualcosa di nuovo, senza però mai dimenticare i ricordi. Ripenso sempre al passato, agli studi, ai vecchi viaggi, alle mie letture, alle poesie imparate a memoria sui banchi di scuola e che ancora ricordo... Nelle mie collezioni mi piace esprimere la mia mediterraneità che ancora oggi vivo spesso, viaggiando tra la Sicilia, la Francia, la Tunisia e la Spagna. Tutti questi Paesi per me portano con sé un senso profondo di casa. Gli odori, i colori, le emozioni e i segreti alimentano le mie ispirazioni…
Non solo designer, ma anche scrittore dunque. Come riesci a conciliare queste tue due diverse attitudini?
Convivono in perfetta armonia, anche se in questo periodo non riesco a dedicarmi quanto vorrei alla scrittura. In realtà comanda il tempo che, ahimè, non è mai abbastanza.
Come già raccontavi, per l’autunno-inverno 2021 hai proposto una collezione dedicata alla Divina Commedia. Come mai questo riferimento? Quali sono i punti di forza di questa collezione e i richiami al poema dantesco?
Con riferimento a questa collezione, qualcuno ha scritto che la moda ha il potere di far ricordare che la Divina Commedia compie 700 anni nel 2021, anno in cui i miei capi saranno ancora in vendita nelle boutique. Ho reinterpretato l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso, ponendo l’accento sull’amore, sulla libertà e sui vizi, ridisegnati con un tratto ironico, utilizzando una specifica palette di colori dedicata ad ogni singola cantica.
A quale pubblico ti rivolgi?
Il brand è pensato per un target dai 25 ai 50 anni. Chi acquista un capo della collezione ha il desiderio di avere nel proprio armadio un racconto dell’Italia vera, ma in versione moda. Credo che rappresentare dei racconti pop attraverso i miei capi crei un incontro-scontro piacevole, riuscendo nell’intento di avvicinare il pubblico ad una moda di nicchia.
Ogni anno proponi un ritratto delle tue “IT-Women”. Dalla ex top-model Dragana Kudnjiac alla giornalista Renata Molho, passando per Oona Chanel, nipote della leggendaria Coco. Ed ancora, la giovanissima Celeste Novembre, l’influencer Candela Pelizza, la direttrice d’orchestra Beatrice Venezi, solo per citare alcuni nomi. A cosa risponde questo tuo progetto?
Quando disegno le mie collezioni non penso soltanto alle modelle che sfileranno in passerella, ma anche alle donne di tutti i giorni, dalle diverse fisicità e soprattutto di tutte le età. Donne con grande forza e desiderio di cambiamento, donne con professione e grande voce, grandi ricordi e grande forza di volontà. Le mostre, nelle quali vengono esposti questi ritratti femminili, si rivolgono indistintamente a chiunque. Per questa stagione gli scatti sono stati quelli del fotografo Aldo Fallai, una vera istituzione nel mondo della fotografia: attraverso il suo tocco magico, ha espresso l’essenza di undici donne, proponendo una sua personale lettura, sia della collezione che della personalità delle straordinarie “modelle”.
Chi è Alessandro nella vita privata? Interessi e passioni nel tempo libero?
Sono un eterno sognatore, un “giovanissimo” Peter Pan. Un appassionato di cartoon e un cuoco dilettante. Una persona curiosa, amante della compagnia e dei propri amici. Mi piace creare famiglia con tutte le persone intorno a me. La mia vita è come una tavola nella quale la mise en place è fatta di affetto e buonumore.
Cosa sogni per il tuo futuro? E per quello del tuo brand?
Per il futuro sogno tantissime cose…desidero raggiungere sempre nuovi traguardi e conquistare nuovi mercati. Ma soprattutto continuare a scoprire cose nuove, senza smettere mai di sognare.
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