Stati Uniti e talebani hanno firmato a Doha, in Qatar, uno storico accordo per la pace in Afghanistan che mette fine a 18 anni di guerra. Gli americani si impegnano a ritirare le proprie truppe entro 14 mesi se i ribelli afgani rispetteranno l'intesa, fermando gli attacchi e impedendo al Al Qaeda di operare nelle zone sotto il loro controllo. I negoziati tra governo di Kabul e i talebani inizieranno il 10 marzo.
Alla cerimonia per la firma erano presenti il segretario di Stato usa Mike Pompeo e i leader talebani. Gli Stati Uniti inizieranno subito a ritirare una parte del contingente in Afghanistan, riducendolo a 8.600 unità, ma l'impegno degli Usa è il ritiro completo in 14 mesi. Nell'intesa è previsto anche lo scambio di prigionieri tra Stati Uniti e talebani.
"Voglio congratularmi con le incredibili persone che hanno lavorato" all'accordo, che "penso avrà successo" perché "tutti sono stanchi della guerra", ha commentato Donald Trump annunciando che presto incontrerà i leader talebani. L'accordo "ci pone in una posizione di farcela, e di avvicinarci alla quota di 8mila truppe".
Per l'Ue l'accordo "è un importante primo passo in avanti nel processo di pace, un'occasione da non perdere", ha detto l'Alto rappresentante Josep Borrell. Una continua riduzione delle violenze e la proclamazione di un cessate il fuoco, ha sottolineato Borrell in una nota, costituiscono "una condizione essenziale per ricostituire la fiducia tra le parti". Per porre fine al conflitto è necessaria "una soluzione politica che comprenda il rispetto dei diritti umani e dei diritti delle donne". Soddisfazione anche dall'Italia che, si legge in una nota della Farnesina, "saluta la dichiarazione congiunta Usa-Afghanistan per la pace e l'accordo Usa-talebani, coerenti con la nostra convinzione che non ci può essere una soluzione militare al conflitto afghano".