Era una mattina del 1965 quando la madre, allora appena ventenne, lo lasciò a casa con una babysitter da poco conosciuta. Al ritorno dal lavoro, il dramma: Jerry, il figlio di 5 anni, era scomparso con chi doveva prendersene cura. Per Anna-Mary Barnett e quel suo bimbo iniziò una separazione forzata che durerà 55 anni, fino alla riunione di venerdì, a Hardin County, in Kentucky (Usa), resa possibile dall'esame del Dna.
Dopo il rapimento, il piccolo Jerry Barnett fu portato a Delaware e lì abbandonato. Accolto in una casa-famiglia, senza documenti, ebbe una nuova identità e una data di nascita approssimativa.
Ma sua madre Anna-Mary non ha mai smesso di cercarlo, anche chiedendo aiuto, spesso invano, a vari enti. Ma, ora, pur in precarie condizioni di salute, è riuscita a ritrovare e a riabbracciare quel figlio che gli era stato portato via in tenera età.
La donna per oltre mezzo secolo ha conservato il certificato di nascita di Jerry, ma il ritrovamento è stato possibile con la collaborazione del nipote Damon Parker (figlio di Jerry, ndr), che quattro anni fa, rispondendo a un annuncio di ricerca, si sottopose a un test del Dna entrando in contatto con il cugino Will Barnett.
Venerdì è stato lo stesso Damon ad accompagnare il padre da Delaware in Kentucky perché potesse riabbracciare la mamma perduta.
A quella riunione nella casa della donna ha partecipato tutta la famiglia Barnett. "Avevo paura a scendere dall'auto con tutta quella folla", le parole di Jerry prima del ricongiungimento con la madre e prima di quel lieto fine atteso per oltre mezzo secolo.