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Coronavirus, giapponese guarita è di nuovo infetta: è il primo caso | Quindi la recidiva è possibile?

La donna, un guida turistica, aveva lavorato con dei visitatori provenienti da Wuhan e, il 29 gennaio, era stata ricoverata perché contagiata

Una giapponese di circa 40 anni è risultata positiva per la seconda volta al coronavirus. È il primo caso di recidiva. La donna - una guida turistica che vive a Osaka, in Giappone - aveva lavorato con dei visitatori provenienti da Wuhan e, il 29 gennaio, era stata ricoverata perché contagiata. Il 6 febbraio era stata dimessa, ma negli ultimi giorni si è sentita di nuovo male ed è risultata positiva al test. Tra un ricovero e l'altro, è rimasta a casa e non è entrata in contatto con altre persone. Quindi il Covid-19 si può riprendere? "Per il caso della signora possiamo parlare di ricaduta", ha spiegato al Corriere Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive

La donna è anche l'unico caso accertato di infezione di coronavirus nella prefettura di Osaka. In una conferenza stampa, la direttrice del dipartimento di Medicina della prefettura, Mutsuko Fujii, ha detto che il suo ufficio riferirà del caso al governo centrale a Tokyo, e attenderà indicazioni su come procedere.

La città di Osaka manterrà chiusi tutti gli asili, le scuole elementari e le scuole medie superiori a partire da sabato per almeno due settimane. Il governatore della seconda città più popolosa in Giappone, Hirofumi Yoshimura, ha detto che gli esami medici verranno estesi a un maggior numero di persone "per evitare una situazione in cui i sintomi del coronavirus possano coinvolgere un numero sempre più esteso di individui".

Quindi si può riprendere? "Per quei pazienti che sono stati curati, c’è una probabilità di una ricaduta” aveva spiegato già a fine gennaio Zhan Qingyuan, un medico del China-Japan Friendship Hospital.

"Per il caso della signora possiamo parlare di ricaduta: sono passate poche settimane dal primo episodio, quindi la donna probabilmente aveva il virus ancora in corpo, in misura non sufficiente a risultare dal tampone e dopo qualche settimana la malattia si è ripresentata. Si tratta di una ricaduta: è un evento frequente in infezioni di questo tipo - ha spiegato Andreoni - La guarigione delle persone malate di coronavirus è lunga di solito, circa 4-5 settimane, per questo non possiamo pensare a una seconda infezione. Per sapere se le persone guarite hanno sviluppato l’immunità al virus bisogna aspettare alcuni mesi, adesso è presto, e conosciamo ancora poco per capire come lavorano gli anticorpi, in ogni caso sembra strano che siano stati così poco efficaci per non controllare un virus che tra l’altro sappiamo aver subito finora poche mutazioni".

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