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Coronavirus, il sindaco di Lodi: "Il nostro territorio è devastato"

"Non siamo noi gli untori di questa malattia" ha aggiunto Sara Casanova

Coronavirus, nella zona rossa arriva l'Esercito: presidia 35 check point

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Innalzato il livello di "chiusura della zona rossa", un rafforzamento del presidio al piano di cinturazione delle zone individuate come focolaio di contagio da coronavirus in Lombardia. I check point sono, dunque, passati da 15 a 35 e a presidio dell'area, che conta 10 comuni del Lodigiano tra cui Codogno, Casalpusterlendo e Castiglione d'Adda, è arrivato anche l'esercito. Per quanto riguarda i carabinieri attualmente ci sono 142 agenti in più, di rinforzo rispetto a quelli già presenti sul territorio mentre restano aperte al pubblico, con le dovute precauzioni, le stazioni dei carabinieri di Codogno, Casalpusterlengo, Castiglione d'Adda e Maleo.

"Il territorio del Lodigiano è devastato, abbiamo una economia in ginocchio". Sono le parole del sindaco di Lodi, Sara Casanova, sugli effetti del coronavirus sull'economia locale. "Siamo fortemente preoccupati - ha aggiunto - perché mi hanno segnalato casi di esercizi commerciali con un calo del 90% dei clienti. Chiediamo al governo di sostenere il nostro territorio con provvedimenti concreti".  Segui gli ultimi aggiornamenti sull'emergenza coronavirus in Italia cliccando qui

"In queste ore ho la percezione che sta venendo meno il buonsenso. Voglio dire a tutti che le persone del territorio lodigiano non sono gli untori del virus da tenere lontani". Lo ha detto il sindaco di Lodi, Sara Casanova, riferendosi agli effetti sul territorio del coronavirus. "Credo - ha aggiunto - che in tutte le cose ci vuole buonsenso. Guardarci come gli appestati è un modo sbagliato per affrontare questo momento.

Protezione civile al lavoro a pieno ritmo - Stanno sostenendo ritmi molto intensi gli operatori della protezione civile della Lombardia che operano a Lodi per far fronte all'emergenza per il coronavirus. In prefettura e Comune si susseguono le riunioni operative per coordinare le attività in corso e per gestire tutte le richieste di supporto. All'ora di pranzo uno degli operatori della protezione civile, visibilmente stanco, entra in un bar del centro di Lodi. Dopo tre "giorni finalmente riesco a sedermi ad un tavolo per pranzare. Stiamo lavorando intensamente per far fronte a tutte le richieste che ci arrivano", afferma.

Il Papa sfida il coronavirus: fedeli con mascherine, lui abbraccia tutti

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E' un segnale positivo quello lanciato da Papa Francesco che durante l'udienza del mercoledì non ha rinunciato a salutare e in qualche caso abbracciare i fedeli in piazza San Pietro. Molti di questi indossavano le mascherine per paura del coronavirus, il Santo Padre invece no. Un invito a non cedere alla paura. "Desidero esprimere nuovamente la mia vicinanza ai malati del Coronavirus e agli operatori sanitari che li curano, come pure alle autorità civili e a tutti coloro che si stanno impegnando per assistere i pazienti e fermare il contagio", ha detto Francesco al termine dell'udienza generale.

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