La Cina ha riportato 52 nuovi decessi per coronavirus, la cifra più bassa in oltre tre settimane, portando il bilancio delle vittime a 2.715. Tutte le nuove morti sono avvenute nell'Hubei, provincia epicentro della malattia, in cui si sono registrate 401 delle 406 nuove infezioni. Il numero di nuovi casi è in diminuzione. Il presidente Xi Jinping ha commentato: "C'è un trend positivo su prevenzione e controllo dell'epidemia mentre l'economia sta accelerando la ripresa".
Nella riunione del Comitato permanente del Politburo, Jinping ha sollecitato i governi di ogni livello ad accelerare il lavoro per lo sviluppo economico e sociale, pur riconoscendo che "la situazione nell'Hubei e nel suo capoluogo Wuhan resta complessa e difficile". Tutti i membri del Comitato, ha riferito la Xinhua, hanno fatto "donazioni a sostegno del lavoro di prevenzione e controllo del Covid-19".
In Corea del Sud si sono invece registrati 115 nuovi casi. In base agli aggiornamenti forniti dalle autorità sanitarie sudcoreane, il totale delle infezioni nel Paese è salito a quota 1.261. Si tratta del livello più alto di contaminazione nel mondo al di fuori della Cina continentale, dove l'epidemia è iniziata a dicembre.
Uno dei focolai più acuti è risultato essere il movimento religioso cristiano Shincheonji Church of Jesus, all'interno della quale si è verificata un'esplosione di contagi. L'autorità ha deciso di effettuare una serie di test a tappeto tra gli adepti che sono principalmente nella zona di Taegu, dove sono stati allestiti diversi posti letto ospedalieri in più.
Il contagio da nuovo coronavirus comincia insomma a essere sempre meno un problema cinese e sempre più un problema mondiale. Ora Perchino sta cominciando a concentrare la sua strategia di contenimento del virus sull'estero: il rischio è di "reimportare" il coronavirus. Martedì 94 passeggeri di un volo dell'Asian Airlines da Seoul a Nanchino sono stati messi in quarantena, dopo che tre cittadini cinesi a bordo sono stati trovati con la febbre.